I “podcast addicted” italiani

Ecco i nuovi campioni della gestione del proprio tempo

podcast preferiti italiani

Sanno che cosa sono i podcast, come crearli, dove scaricarli. Sono tra noi, in auto, dove trovano i podcast scaricandoli a iTunes, sul tram, con le loro cuffiette, mentre ascoltano podcast italiani e stranieri, in palestra, tra le fila di una sessione di spinning, con il loro device dove scaricare il podcast preferito. Appartengono a ogni tipologia sociale. Di cultura medio alta, così come alto è il loro reddito, ma anche operai, agricoltori, impiegati, che hanno imparato come amministrare al meglio il loro tempo, che è sempre scarso e guai a sprecarlo.

Tutti sappiamo come gli smartphone stanno cambiando le nostre abitudini, viviamo con disagio l’isolamento che ci contagia in metropolitana, per non dire al ristorante, rapiti dal richiamo del nostro schermo e di relazioni virtuali consumate sul web. Eppure il cambiamento verso una maggiore consapevolezza sembra passare proprio dal nostro inseparabile dispositivo mobile che ci garantisce connessione continua con il mondo sociale cui apparteniamo. Come? La rivoluzione arriva dal suono e dai contenuti on demand. Dai podcast, per intenderci.

Per una volta essere “podcast addicted” non assume connotazioni negative, anzi. Basta solo un pizzico di organizzazione e soprattutto: sapere cosa sono i podcast, dove si trovano i podcast e, soprattutto, quando ascoltare i podcast.

Ottavio, direttore editoriale, consumatore seriale di podcast italiani e stranieri, rigorosamente on demand.

La sua giornata è  frenetica, tra manoscritti da leggere (più ne legge più gli si accumulano sulla scrivania), scrittori da incontrare, presentazioni cui presenziare. Per questo non c’è mai abbastanza tempo nella sua giornata, da dedicare alla famiglia o alla sua passione, i libri antichi. Ottavio ha un’ossessione giustificata dal suo lavoro: tenersi costantemente aggiornato. Per questo ha escogitato un sistema infallibile. Ogni sera mette in carica il suo smartphone collegandolo al computer, già programmato per scaricare al momento giusto il nuovo podcast sulle uscite editoriali il lunedì, il podcast del Newyorker il martedì, il podcast su come scrivere longform di successo il mercoledì e il podcast la Zanzara il giovedì, perché l’impegno gratifica, ma ogni tanto una mezz’ora di cazzeggio ci vuole.

Al mattino Ottavio salta in macchina e piazza lo smartphone sul suo supporto. E la sua auto è pronta a intrattenerlo nei trentacinque minuti che lo separano dall’ufficio.

Ottavio: podcast addicted #1

Veronica, stylist per una nota casa di moda. Ascolta podcast per nutrire la mente di contenuti non visivi, che le aprano nuovi orizzonti.

Veronica ha studiato business of fashion al Polimoda di Firenze. Il suo primo impiego è l’ennesima sfida della sua vita. Due collezioni all’anno più le capsule collection per seguire il mercato sono un impegno importante. Ha bisogno di continua ispirazione, di respirare i trend, di conoscere ciò che accade nel momento stesso in cui accade. Per lei il suo smartphone è iscritto ad alcuni dei podcast di moda più importanti del settore. Girlboss Radio è il podcast per conoscere i segreti delle più grandi professioniste del settore. Non manca anche Vogue Podcast, condotto da André Leon Talley per stare sempre connessa su tutte le tendenze in ascesa. Al terzo posto il podcast pop fashion condotto da Kaarin Vembar, stylist che Veronica ha eletto a modello per il suo futuro. Ne è talmente una fan che anche lei un giorno vuole riuscire a imparare come fare un podcast come il suo. 

Veronica, impegnata com’è tra meeting, organizzazione di sfilate, visite ai flagship store, ascolta i suoi podcast preferiti la sera prima di addormentarsi: chiude gli occhi, si rilassa da ogni stimolo visivo, ma tiene viva la mente pronta per il giorno successivo. 

Veronica: podcast addicted #2

Francesco, insegnante di filosofia, appassionato di cinema e nerd per vocazione.I podcast sono per lui una finestra sul mondo, nutrimento per la mente.

Staccarsi dall’insegnamento è per lui come smettere di respirare. Ma le sue anime sono diverse, appassionato di tecnologia, conosce tutte le novità del web e le app che stanno trasformando i nostri costumi. Infine il cinema, per il quale potrebbe disdire qualsiasi incontro galante, quando non riesce a unire entrambe le cose. Il suo smartphone è attivo la mattina e la sera sul tram che lo porta al liceo. Sempre con il sorriso stampato in faccia, d’altronde per un professore, aprirsi a nuovi orizzonti attraverso i podcast italiani che ascolta mattino e sera è un piacere. Comincia con “I Magnifici Sette” de Gli Ascoltabili, podcast sul cinema di oggi e di ieri. Non manca il podcast di Dario Vignali, per scoprire che, in fondo, anche lui non è male quanto a conoscenza di tecnologia. Piccolo segreto? La passione per Filosofarsogood, il podcast di filosofia. Perché anche se la insegna, a Francesco piace continuare a imparare!

Francesco: podcast addicted #3

Facile diventare un podcast addicted, un po’ meno smettere se, come dicono le statistiche, i podcast italiani stanno letteralmente esplodendo, sia per chi sa come fare un podcast, che per chi sa dove e quando ascoltarlo.


Il significato del podcast per le aziende

Uno strumento in più per la comunicazione d'impresa

Le aziende, tra i più sensibili e attenti interpreti dei trend e dei cambiamenti nei modi di comunicare, si stanno sempre più interessando ai podcast come strumento di comunicazione. Presenti nei social network, investono sempre di più nel mondo digitale, dove il pubblico spende più tempo e attenzione alla ricerca di contenuti, intrattenimento, relazioni.

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