Delitti & Roversi, un nuovo format crime

Paolo Roversi, uno degli scrittori “crime” più prolifici del nostro Paese, si cimenta nel podcast con Gli Ascoltabili

Doveva accadere, prima o poi, che la piattaforma di podcast narrativi dalla quale vi scriviamo si contaminasse con le penne più prolifiche e appassionate del genere crime. Un incontro di sensibilità che hanno raggiunto vette apicali, Gli Ascoltabili con Demoni Urbani, la serie giunta alla sua terza stagione e supportata da un crescente riscontro di pubblico e appassionati, diventata uno dei migliori podcast italiani su Spotify e sulle altre piattaforme.

L’incontro tra Gli Ascoltabili e Paolo Roversi è stato favorito proprio da un’iniziativa di Simone Spoladori, l’ideatore di Demoni Urbani, e chi altri poteva farlo? Ce lo porta un pomeriggio stanco di ottobre, nel quale incontriamo Paolo, che subito si presenta con il suo sorriso disarmante e compagnone. Come spesso accade, l’idea che ti fai di uno scrittore noir è completamente diversa da ciò che poi la realtà ti offre sul suo piatto d’argento. Paolo è un ragazzo (sì, ragazzo è la parola giusta, nello spirito) diventente e che si diverte in quello che fa. Non banale, abituato all’approfondimento, ma che non si prende mai troppo sul serio.

Quando ci sediamo a parlare, emerge subito l’apprezzamento per il mondo dei podcast. In fondo quella del podcast narrativo è l’estensione naturale del blogging o del social writing. E uno scrittore, per far arrivare il pubblico ai propri romanzi e racconti, vive del rapporto con i propri lettori. Ed eccoci qui.

Paolo stava per rilasciare il suo ultimo romanzo, Psychokiller, oggi in libreria edito da SEM

Nasce una collaborazione attorno a un progetto: raccontare la Milano Criminale degli anni sessanta… In un podcast

Iniziare una collaborazione si, ma da cosa? Per Paolo e Simone non ci sono dubbi: potremmo iniziare dalle storie della Milano criminale, quella cui Paolo ha dedicato un libro, uno dei suoi primi libri di racconti, uscito nel 2011

Ci siamo, l’accostamento con la serie “Demoni Urbani” è immediato, anche se Demoni parla di delitti, i racconti della mala milanese hanno sempre per sfondo la città. Ecco, la città come teatro di vicende che lasciano con il fiato sospeso. Questo è il denominatore comune tra le due idee. 

Anche lo sfondo è affascinante. Quello della Milano del boom economico, della crescita industriale, una milano grigia nella quale tutti i suoi abitanti pensavano solo a lavorare e a produrre per una società affamata di benessere. Quella dove le scorciatoie erano considerate riprovevoli, figuriamoci quelle basate sul crimine come rapine, furti con scasso. 

Era anche una Milano nella quale raramente ci scappava il morto. Anzi, nei casi che Paolo Roversi racconta con la sua viva voce, non capita mai. Questa particolarità rende ancora più mitizzata la figura dei suoi protagonisti, spesso ammirati per le loro gesta criminali, spesso adulati anche dalla stampa, da penne autorevoli come quella di Indro Montanelli…

Il progetto è pronto. Sono quattro le storie da raccontare:

La rapina di Via Osoppo, quella dei sette uomini d’oro. Anno 1958

La rapina di Via Montenapoleone. Anno 1964

La storia di Luciano Lutring, il solista del mitra.

La storia della Banda Cavallero, fine anni ’60.

Da un’idea narrativa alla sua realizzazione in formato podcast. Nasce Delitti & Roversi… il podcast

Paolo Roversi ha in testa tutti i passaggi chiave delle storie. E noi autori ci chiediamo se basti la sua voce con un sottofondo musicale per risolvere il trattamento della serie. Che volete, è la nostra cifra realizzativa, quella di creare atmosfere anche con una realizzazione attenta, immersiva, fatta di ritmo e commenti musicali.

Un podcast che possa quindi essere memorabile, ascoltabile, coinvolgente, che possa riportarci nell’atmosfera di quegli anni diventati oramai mitici. 

È così che i nostri relizzatori hanno realizzato un podcast nel quale le musiche hanno un ruolo fondamentale. Le musiche delle serie di cinema polizieschi che in Italia hanno spopolato negli anni ’60 e ’70.

E non finisce qui. Per contestualizzare adeguatamente ciascuna delle quattro storie, abbiamo inserito delle schede informative su come si viveva in quel periodo storico. Quali fossero le auto del momento, quanto costava la vita, com’era la conformazione delle nostre città, profondamente cambiate oggi. Le Schede sono state incorniciate con un particolarissimo sound design, come fossero spezzoni di veri telegiornali dell’epoca, quelli di Rai 1 e Rai 2, dal momento che non c’erano altri canali disponibili all’epoca.

Delitti & Roversi esordisce con una serie di quattro episodi che rappresenta solo l’inizio di una lunga storia

Il titolo “Delitti & Roversi” nasce da un veloce ping pong frutto di una collaborazione allargata tra noi autori, Paolo Roversi e sua moglie, che è una validissima copywriter. È proprio un titolo felice, laddove il cognome dello scrittore assume un carattere così… sinistro, oltre che aperto, e quindi adatto a mille reinterpretazioni e varianti. 

Noi de Gli Ascoltabili condividiamo l’importanza di una copertina altrettanto coinvolgente del contenuto del podcast. Per questo ci siamo affidati all’immaginazione del team grafico che segue tutte le nostre produzioni. Gianluca Chinnici e Nicoletta Intrepido, coadiuvati da Mona Mahmoudian hanno elaborato un nuovo progetto grafico che mette Paolo Roversi al centro della scena… podcast!

Insomma, questo podcast sui crimini che hanno reso mitica la mala milanese degli anni ’60 è solo l’inizio di una collaborazione con Paolo Roversi che ci porterà a tanti altri progetti in futuro.

Abbiamo già in cantiere un’idea importante di cui non vi spoileriamo niente, tanto più che sulla piattaforma Gli Ascoltabili c’è pronta questa miniserie di quattro episodi di podcast consigliati da ascoltare “a nastro”, come una serie di Netflix appassionante…

Siamo convinti che Delitti & Roversi diventerà un punto di riferimento tra i podcast italiani.

Come da manuale quindi concludiamo con i crediti.

La serie di podcast gratuiti è condotta da Paolo Roversi, curata da Giacomo Zito e Simone Spoladori. Ricerche musicali e sound design: Francesco Campeotto. Produzione Ilaria Villani. Comunicazione Maria Triberti. Visual design e Social: Gianluca Chinnici, Nicoletta Intrepido, Francesca Limardo.