Podcast narrativi: tra realtà e finzione, i migliori titoli de Gli Ascoltabili

I podcast non ci stancano mai, e passeremmo le ore attaccate ai nostri dispositivi per ascoltare le nostre puntate preferite dei nostri podcast preferiti (d’altro canto noi de Gli Ascoltabili pubblichiamo i migliori podcast in questo universo mica per niente), e siamo assetati storie. Storie vere, storie verissime, fiction, non fiction: storie crime, storie storiche, storie d’attualità. I podcast disponibili sono infiniti, così come i generi, gli argomenti, gli host, le sensazioni.

In ogni caso, da sempre la lotta tra gli amanti della fiction e i cultori della non-fiction si sono scontrati alacremente, manco fossimo alle Termopili. Da un lato, i fan sfegatati del reality sfoggiano i loro podcast veri anzi verissimi: saggi, interviste, testimonianze, documentari; dall’altra, gli amanti del fantastico, che dai podcast vogliono una via di fuga dalla stessa realtà: e allora via di storie, storie e ancora altre storie.

Ma noi non saremmo gli autori dei vostri podcast preferiti, se non cercassimo di accontentare i nostri amatissimi ascoltatori. In che modo, vi domanderete? Elementare, Watson! Proponendovi alcuni podcast narrativi che mescolino sapientemente fiction e non fiction, realtà e immaginazione, fatti concreti ed elaborazioni verosimili.

Insomma, in due parole: podcast narrativi, baby!

Folco Files: casi di insana sanità

Attenzione attenzione, c’è un nuovo investigatore in città. Oddio, non è proprio un investigatore, e non siamo proprio in città… Potete trovarlo fuori dal pronto soccorso, oppure tra i corridoi degli ospedali italiani, con un caffè in mano e il suo taccuino nell’altra. È Folco Scuderi, professione Risk Manager. Per capirci, è l’uomo che i direttori sanitari chiamano quando, a causa di un episodio di malasanità, vengono denunciati da un paziente, o da un familiare: suo è il compito di decidere se un caso meriti un risarcimento oppure no.  Per farlo, Folco si immerge profondamente nelle storie delle persone che ha intorno, tra pazienti incazzati, direttori sanitari spaventati, professionisti sanitari allo stremo.

Ogni caso è diverso, ogni persona ha la sua versione dei fatti: Folco studia, s’impiccia, domanda. La verità non è sempre sotto al naso di tutti, e quando c’è di mezzo la salute, ogni minimo dettaglio può fare la differenza. In ballo non ci sono soltanto risarcimenti, ma la vita, la consapevolezza e la fiducia delle persone, in un sistema che non sempre fa ciò che promette. 

Folco Files racconta in ogni puntata un caso di malasanità, partendo da storie realmente accadute, un po’ Dottor House, un po’ X-Files. 

Le storie raccontate sono ispirate a fatti realmente accaduti: abbiamo coinvolto un vero Risk Manager – Flaviano Antenucci, che vogliamo ringraziare pubblicamente – che ha seguito il team autoriale durante le varie fasi della produzione del podcast. La voce è del magnifico Maurizio Trombini

Tra fiction e non-fiction: La mia Storia

La mia storia è il podcast narrativo incentrato su donne e uomini comuni al cospetto di grandi avvenimenti storici. 

Nata nel 2018 da un’idea di Giacomo Zito, la serie è la quintessenza del modo di intendere e fare podcast del nostro gruppo creativo. Alla base, come sempre, c’è il potere della narrazione: in ogni episodio facciamo la conoscenza di un personaggio – fittizio ma verosimile – che si trova alle prese con una vicenda personale. Sullo sfondo nel frattempo si consuma un evento di portata ben più grande, destinato a passare alla storia.

Che si tratti di un fatto criminoso, di un evento sportivo o – come in uno dei nuovi episodi – di un chiacchieratissimo royal wedding, la cronaca si impone nelle vite dei protagonisti influenzando spesso le loro scelte o cambiando la loro prospettiva sulla realtà.

Tra verità, finzione, verosimile, questo podcast gratuito propone dunque un’antologia di racconti in cui ordinario e straordinario si mescolano, per offrire un punto di vista inedito e invitare a guardarci sempre attorno: perché in ogni istante può compiersi la storia

Ad arricchire la narrazione, un ricco sound design che tra effetti sonori e musiche suggestive non manca di includere frammenti di notiziari reali, aiutando l’ascoltatore a immergersi nei fatti conosciuti di un passato più o meno recente che ci riguarda tutti. Ascoltate qui tutte le puntate!

Demoni Urbani: la quinta stagione in esclusiva su Spotify

Demoni Urbani, la serie crime ormai diventata cult, che ripercorre i più atroci delitti compiuti nelle città italiane e non, è tornata, più frizzante e sanguinolenta che mai. È la nostra regina dei podcast narrativi.

La perturbante voce di Francesco Migliaccio ci accompagna nuovamente verso storie criminali conosciute e meno conosciute, alla scoperta del “lato oscuro” Una narrazione vibrante che, tra indagini sul comportamento umano e descrizioni da medico legale, trasporta l’ascoltatore indietro nel tempo, facendolo sentire parte integrante di luoghi e culture spesso dimenticati. 

Sì, perché per molti versi la grande protagonista silenziosa di Demoni Urbani è lei: la città, con il suo carico di storia e tradizioni, con i suoi abitanti che vedono, mormorano, sentenziano, da dietro una tenda appena scostata o radunati attorno al tavolino di un bar… detentori di una memoria collettiva che, di volta in volta, ci consegna un tassello preziosissimo della nostra cultura.

Nell’ultima stagione ci siamo allargati oltre confine, cercando e investigando storie di crimini violenti avvenuti in diverse parti del globo – a partire da Harakiri 3.0, la prima puntata della quinta serie, ambientata in Giappone, e che potete ascoltare qui.

La quinta stagione di Demoni Urbani, in esclusiva su Spotify è online.

Lady Killer: un format originale, tra cronaca e fiction

Lady Killer è uno dei podcast narrativi nato dalla partnership tra Gli Ascoltabili e Audible – esattamente come i nostri podcast Agatha Christie Scomparsa e Il Mostro – ed è una serie true crime dedicata alle principali serial killer donne della storia.

Dall’inglese Mary Ann Cotton, alla “saponificatrice di Correggio”, passando per nomi meno noti quali Enriqueta Martì o Margarita Sanchez, fino a vere e proprie “celebrità” come Aileen Wuornos… sedici storie in grado di far accapponare la pelle anche agli habitué del genere. Autentiche sanguinarie o presunte tali, le “lady assassine” sono tutte accomunate da un vissuto fuori dal comune, che ha contribuito a plasmarne la psiche e/o determinarne le azioni. Un passato fatto di abusi, ingiustizie e violenza.

Ogni episodio di Lady Killer parte da un punto nodale della vita della protagonista, per poi allargarsi al racconto della sua storia, alle uccisioni, espresse con abbondanza di dettagli, in un dispiegarsi cronologico di tutti gli elementi che hanno formato il profilo della donna, fino all’epilogo. Un perfetto mix tra realtà e finzione. Ascolta Lady Killer qui!


E sommersi soprattutto da podcast musicali

Come ben sappiamo, i podcast sono un fenomeno ormai diffusissimo in una vasta gamma di ambiti, Tra questi, i podcast che trattano il tema della musica, in tutti i suoi aspetti e generi, attraggono sempre più l’attenzione del pubblico, da quello più giovane fino ai podcaster adulti. Scopriamo di più sul mondo dei podcast musicali!

I podcast e la musica: amici naturali

I motivi della diffusione dei podcast sono ormai ben noti a tutti. Si tratta di un metodo di informazione, intrattenimento, e più in generale, di un mezzo di comunicazione che si adatta a diversi stili di vita e ad ogni momento della quotidianità. Secondo i dati Nielsen, infatti, i podcaster italiani sono aumentati del 217% nel giro di tre anni. L’ascolto dei podcast, quindi, è ormai un’attività tanto naturale come il semplice ascolto della musica, soprattutto nella sua versione in streaming. Pare ovvia, dunque, una riconciliazione di questi due fenomeni, ormai ben conosciuti, in un’unica soluzione: i podcast musicali! Questi si occupano di approfondimenti, racconti e informazioni che possono offrire una più profonda conoscenza di un genere musicale, degli artisti e delle singole canzoni. Insomma, una combinazione che permette di arricchire il mondo della musica.

Per giovani e non solo: i podcast musicali per tutte le generazioni

Il collegamento tra giovani e podcast musicali è diretto. Infatti, gli approfondimenti sugli artisti del momento, sulla loro storia e le proprie aspirazioni di vita sono un fattore di interesse tra gli adolescenti e i giovani adulti. In risposta ad un tale interesse, la maggior parte dei podcast musicali non può che rivolgersi ai generi più in tendenza tra il pubblico più giovane.

Prova di ciò è la classifica Spotify 2020, che vede come genere musicale vincente il Rap e la Trap, a cui i podcast musicali rivolgono quindi una crescente attenzione. In questi contesti trovano posto anche gli approfondimenti da parte degli artisti stessi, che raccontano e promuovono il proprio genere musicale, stimolando anche la curiosità del giovane pubblico, che si avvicina a quel genere di musica.

Tuttavia, i podcast musicali non ricoprono solo i trend più in voga nella Generazione Z. Infatti, sono molti i podcast che trattano le varietà musicali più disparate. Tra questi troviamo il pop, hip hop, rock, indie e persino i cantautori d’altri tempi. Si approfondiscono anche qui le tematiche, le vicende storiche e le loro implicazioni nella musica contemporanea. Uno sguardo a tutto tondo sulla musica che, come sappiano, non ha età, così come i podcast musicali!

Ma quali e quanti sono i podcast musicali più conosciuti in Italia?

Nel nostro paese, i podcast che trattano di musica sono numerosissimi e ricoprono diversi generi. Trattano delle storie degli interpreti musicali, nonché di curiosità e aneddoti sul mondo della musica. Ecco, di seguito, alcuni dei più conosciuti.

Iniziamo come Long Story Short, un podcast che si focalizza sulle vite dei musicisti e artisti musicali con appuntamenti settimanali. Oltre alle storie degli artisti, si parla della loro evoluzione artistica, degli ostacoli e delle possibilità di successo che hanno incontrato nella loro carriera.

Per gli amanti dell’hip hop troviamo poi il podcast Storie di Hip Hop e R&B, in cui vengono narrati i percorsi degli album del genere musicale, dalla loro nascita fino al loro tramonto o, addirittura, l’impatto sulla musica contemporanea. Inoltre, gli autori del podcast si concentrano su 5 topic che includono il contesto, le rime, il talento, i fatti e il destino.

Non dimentichiamo poi anche Spinnit, che non si concentra invece su un genere musicale unico, ma preferisce spaziare tra vari settori musicali, dal rock al blues, passando per il jazz e il pop. In questo caso, oltre agli album e artisti più famosi della storia della musica, vengono offerti aneddoti avvincenti, curiosità e, addirittura, gli strumenti per interpretare i testi e la loro vocazione. Un podcast con uno sguardo a 360° sulla musica!

Ma la musica nasce, per sua natura, dagli strumenti. Gli amanti della chitarra, ma non solo, non possono quindi perdersi le puntate di Chitarra da bar, podcast che tratta temi differenti in ogni puntata, a partire dalla scelta degli strumenti musicali fino al focus sugli interpreti musicali di tutto il mondo.

Per i più romantici, invece, la soluzione giusta può essere Romantic Italia, podcast che nasce da un libro e ripercorre la storia della musica mettendo al centro il cuore. Qui si trovano anche nozioni interessanti sulla discografia romantica, dai suoi albori fino ad oggi.

Ma, cosa c’è di meglio di un podcast in cui l’autore è il nostro artista musicale preferito? Il mondo dei podcast offre anche questo! Alcuni dei più famosi artisti hanno infatti deciso di creare il proprio podcast per “raccontarsi” meglio e far conoscere la propria carriera e i propri brani più nel profondo. È il caso del podcast di Jovanotti, Jova Beach Radio Podcast, in cui l’artista italiano racconta le canzoni del suo nuovo album. Più recente è il podcast Rif di Marco Mengoni, in cui il cantante diventa conduttore e discute con altri ospiti del mondo della musica o di altri settori, in un formato intervista. Per chi, poi, avesse dimestichezza con la lingua inglese e fosse interessato alla storia del compositore Ludovico Einaudi, il podcast Experience: The Ludovico Einaudi Story è l’ideale.

Uno sguardo ai podcast di musica internazionale

I podcast musicali, naturalmente, non si fermano ai confini. D’altronde, i podcaster italiani seguono moltissimi artisti e band internazionali. Di conseguenza, per chi non ha problemi nella comprensione dell’inglese, si apre un altro mondo: i podcast musicali internazionali. Tra questi, di enorme successo è Song Exploder, podcast in cui gli artisti più famosi provenienti da tutto il mondo parlano delle proprie canzoni, facendole “esplodere” di contenuti, e spiegando ogni passo che ha portato alla nascita dei brani. Ma anche qui troviamo podcast per tutti i podcaster. Nell’ambito della musica pop troviamo Switched On Pop, che scava nelle melodie della canzoni pop, mentre per la musica elettronica è conosciuto Resident Advisor. Non manca il podcast internazionale per gli amanti della musica classica e per i compositori, ovvero Composer of the Week, sulla piattaforma online della BBC.

Insomma, non c’è limite ai podcast musicali, così come non c’è limite alla musica. Non resta che augurarvi un buon ascolto!

https://www.iconsultant.it/ascoltare-i-podcast-un-fenomeno-in-continua-diffusione/

https://www.quotidiano.net/magazine/podcast-musica-1.5185342

https://www.musicpromoter.it/i-migliori-podcast-realizzati-da-musicisti-e-cantanti/

https://podcast-italia.com/ginger-generation-podcast/

https://www.whathifi.com/features/10-of-the-best-podcasts-for-music


Calls di Apple TV+: la serie tv in cui comanda l’audio

La rivoluzione di Calls: un po’ serie tv, un po’ podcast

Nel marzo 2021, una nuova serie tv è approdata su Apple TV+, la piattaforma per lo streaming video di Apple: si tratta di Calls. Rispetto ad altri titoli del marchio, è passata un po’ in sordina, forse proprio per il formato inusuale. Eppure, si tratta di una serie tv di altissima qualità, oltre che di grande interesse per lo sviluppo dei contenuti audiovisivi.

Perché mai parlare di una serie tv su Gli Ascoltabili? A essere precisi, Calls è una sorta di via di mezzo tra un podcast e una serie tv. O almeno questo è il modo più semplice e veloce per inquadrarla. 

La serie si compone di nove episodi da circa un quarto d’ora l’uno, in apparenza slegati tra loro. Ogni episodio consiste in una o più telefonate, di cui si sente solamente l’audio. Ciò che compare a video non sono scene live action, ma i nomi degli interlocutori, i testi dei dialoghi e una grafica in stile “futuristico” che interagisce con il parlato simulando radiofrequenze e non solo. 

Noiosa? Tutt’altro: grazie alla qualità di scrittura, Calls tiene incollati allo schermo. 

La particolarità di questa serie è che, sebbene sia pensata per un supporto video, affida all’audio le redini della narrazione. Per una volta, quindi, il video si sviluppa in funzione dell’audio, e non viceversa. Ciò però non significa che la serie possa essere seguita anche solo ascoltando (come un podcast). La parte visiva in Calls è importantissima, studiata nella sua essenzialità per aumentare l’impatto emotivo. Le grafiche animate di volta in volta rappresentano onde sonore, linee telefoniche che si incrociano, ma anche sospiri, esitazioni, distanze (fisiche o psicologiche) tra i personaggi. È interessante anzi notare come il ruolo dell’immagine muti leggermente da un episodio all’altro.

Nel complesso, viene reso efficacemente il tema della comunicazione oltre il tempo e lo spazio, che fa da fil rouge tra le puntate.

Spazio al sonoro, ovvero spazio all’immaginazione. All’insegna dell’horror

Calls di Apple TV+ prende spunto dall’omonima serie francese scritta da Timothée Hochet e prodotta da Canal+. La versione americana, ampiamente rivista sia sul piano visivo che uditivo, è adattata e diretta da Fede Álvarez

Intervistato sulla nascita di questa serie tv mystery/horror, il regista uruguaiano ha affermato che ha subito accolto favorevolmente la proposta di Apple, perché non capita spesso a Hollywood di poter lavorare su qualcosa di totalmente nuovo.

Ben noto agli amanti del cinema horror (suoi il remake di La Casa e Man in the Dark), Álvarez attinge alle basi del genere a lui familiare per sfruttare tutto il potere evocativo del sonoro e associarlo a un trattamento visivo perturbante. La sfida principale – dice – è stata tradurre in questo particolare linguaggio grafico gli espedienti comunicativi utilizzati abitualmente con film e serie live-action. In più, il regista si è trovato a fare “un passo indietro” rispetto al solito, per fare spazio alla capacità immaginativa degli spettatori.

Un buon equilibrio tra audio e video nel supportare la narrazione è forse il principale punto di forza della serie. Come diceva Ennio Morricone: “Il cinema – la tv in questo caso – è un’arte che coinvolge udito e vista e che solo nella loro democratica parità di fruizione può vedere esaltati i suoi significati”.

Anche il cast di voci conta nomi celebri: Aubrey Plaza, Rosario Dawson, Aaron Taylor-Johnson, Pedro Pascal, Nick Jonas, Mark Duplass, Jennifer Tilly e molti altri.

Il cast vocale completo è stato annunciato soltanto con l’uscita della serie. La registrazione dei dialoghi si è svolta nel 2020, durante la pandemia di COVID-19: all’ascolto non si direbbe, ma gli attori hanno registrato i dialoghi separatamente, ognuno a casa propria a causa del lockdown. A quanto pare, la distanza reale li ha aiutati a entrare nella parte. Ha inoltre favorito un metodo di lavoro dinamico e focalizzato esclusivamente sugli elementi base della produzione: la storia e i suoi interpreti.

Calls, una riflessione su relazioni e comunicazione

Tra le serie tv del 2021, Calls è sicuramente un gioiellino da non perdere. Non solo per chi divora storie del piccolo schermo, ma anche per chi ama i podcast di qualità (o anche i vecchi serial radiofonici): d’altronde, chi meglio di un appassionato di emozioni “in cuffia” può apprezzare un prodotto del genere? Ovvero una serie che può ispirare modalità alternative di trattamento audio/video, e far riflettere sulle possibilità offerte dal mezzo sonoro.

Lo stesso tema della comunicazione, come si diceva, è al centro del concept di Calls. Come spesso accade nel genere horror contemporaneo, infatti, l’elemento paranormale (di cui non riveliamo nulla) è soltanto un mezzo per parlare di un’umanissima quotidianità.

Tra grida, interferenze, silenzi, versi inquietanti, le telefonate raccontano di relazioni guastate o falsate da una lontananza che è emotiva più che geografica. Pezzi di vita tenuti insieme da un sottilissimo filo, quello del telefono, su cui corrono dialoghi colmi di non detto. È qui che emerge il potere della voce, capace di comunicare molto anche senza parlare o senza dire ciò che vorrebbe davvero, solo con un cambio di tono, un gemito, o una risata. Si nota quindi anche l’importanza di attori professionisti per veicolare una buona storia. 

Non sappiamo se e quanto si parlerà di Calls nei prossimi anni, né se è prevista una stagione 2.

In atteso di scoprirlo, ci perdonerete se ci siamo concessi per una volta di parlare di video su Gli Ascoltabili: qualunque contenuto è di nostro interesse, se è di ispirazione per immaginare nuove frontiere dell’intrattenimento! 

Tutti i podcast de Gli Ascoltabili sono disponibili qui


La qualità dello streaming audio sulle piattaforme di musica in streaming

Al giorno d’oggi, nel momento storico in cui le piattaforme online e social network mostrano una crescita esponenziale in termini di utenti e di mercato, la qualità diventa un parametro imprescindibile. In particolare, nell’ambito musicale, la competitività delle varie piattaforme musicali in streaming si basa sempre più sull’aspetto qualitativo del servizio offerto. Questa particolare attenzione alla qualità dell’audio è diventata sempre più di un’esigenza per gli ascoltatori, i quali sviluppano una crescente sensibilità al ‘sonoro’. Di conseguenza, oggi i servizi di piattaforma musicale in streaming non possono prescindere dalle richieste sempre più esigenti dei numerosi audiofili.

Prima di tutto, quali sono le maggiori piattaforme di musica in streaming?

Negli ultimi anni, il mercato della musica in streaming si è evoluto in tempi record, creando una vera e propria generazione di piattaforme competitive di nuova generazione. Tra le più conosciute e di successo troviamo Spotify, Amazon Music, Apple Music, Tidal, Youtube Music,  Quobuz e Deezer. L’elevato numero di applicazioni per smartphone, tablet, pc e, addirittura, smart TV, rende però necessario a tali servizi di differenziarsi dai competitor, insomma, si tratta una sfida all’ultimo ‘sound’!

La qualità audio, quindi, fa una grossa differenza.

Con ‘qualità audio’ si intende, principalmente, la riproduzione musicale che più si avvicina alla versione originale dell’audio. Per quanto riguarda il formato, più tecnicamente, i file musicali sono formati da ‘Byte’, i quali sono ulteriormente divisi nei cosiddetti ‘Bit’. Sono proprio questi ultimi che determinano la ‘risoluzione’ dell’audio, in combinazione con il valore di campionamento, espresso invece in ‘Kilohertz’ (kHz). Troppi tecnicismi? È vero, ma sono elementi molto importanti: è proprio su questi, infatti, che si basa la qualità dell’audio nelle diverse piattaforme musicali.

Qual è la qualità offerta dai vari servizi streaming musicali? Osserviamoli più da vicino.

Innanzitutto, non si può non citare Spotify, la popolarissima applicazione svedese in streaming on demand per musica e podcast. Sebbene offra diversi servizi e possibilità di salvare i contenuti o di riprodurli in altri dispositivi, la sua qualità audio non può definirsi ottimale: vengono raggiunti, al massimo, i AAC[1] 320 Kbit/s nella versione Premium. Insomma, Spotify punta su altro.

In quanto al secondo per popolarità, Amazon Music, ‘la musica è diversa’. Infatti, l’offerta di musica in streaming di Amazon, oltre a disporre di numerosi dispositivi di riproduzione, vanta nella versione HD una qualità di Flac[2] 44.1 KHz / 16 bit, mentre nel piano Ultra HD tocca i Flac 192 KHz /24 Bit.

Cosa dire di Apple Music? Disponibile per tutti i dispositivi Apple, da iPhone a Mac, Apple Music non rappresenta il candidato perfetto per gli audiofili più rigorosi: i propri file musicali non vanno oltre AAC (Lossy) 256 Kbit/s. Quindi, anche Apple, così come Spotify, punta su fattori diversi, come l’integrazione e il supporto dei vari dispositivi prodotti dall’azienda.

Una piattaforma streaming che ha fatto della qualità audio un suo punto di forza è Tidal. Di base, Tidal offre un servizio musicale ad alta risoluzione, che parte da AAC 320 Kbps nella versione base, per raggiungere Flac 44.1 Khz /16 Bit nella versione Hifi. Ma non è tutto: Tidal ha introdotto dal 2017 la modalità MQA (Master Quality Authenticated) che permette di arrivare ad una qualità di 192 kHZ / 24 bit.

Non si può omettere la piattaforma Youtube Music, che di recente ha sostituito Google Play Music. Il nome richiama il buon vecchio ‘Youtube’, con il quale si integra. Ma quali sono le sue performance in termini di qualità audio? Il servizio può raggiungere almeno AAC 256kbps nella più alta delle qualità disponibili. Quindi, il punto di forza di Youtube Music resta la funzione video, piuttosto che una qualità sonora elevata.

Conoscete, poi, Qobuz? È un servizio musicale streaming francese che scommette sulle figure audiofili, amanti del sonoro di alta qualità. Disponibile per Apple e Android, Qobuz dispone di una qualità audio Flac 192 Khz / 24 Bit nella sua versione in alta risoluzione. Nel piano base invece, si aggira intorno ai Flac 44.1 Khz/ 16 Bit, niente male rispetto la concorrenza!

Infine, concludiamo con Deezer, piattaforma di musica streaming che mette a disposizione diverse opzioni per la riproduzione delle playlist musicali personalizzate (modalità Flow). Considerando le versioni free e premium, la qualità dei file musicali tocca rispettivamente i 128 Kbit/s e i 320 Kbit/s nel formato MP3. Ma le prestazioni migliori si riscontrano nella versione HiFi del servizio streaming, dove la qualità è pari a Flac 44.1 kHz / 16 Bit.

Cosa possiamo concludere da una tale analisi?

Queste sono solo alcune delle piattaforme streaming per la riproduzione musicale, molte altre stanno crescendo e altrettante verranno lanciate nel breve termine. Il mercato dei servizi musicali streaming è, infatti, in costante evoluzione, così come il costante miglioramento dei formati audio disponibili.

Certo, non tutti gli utenti possono definirsi audiofili con esigenze molto alte rispetto la qualità audio, poiché molti ascoltatori possono prediligere un piano più economico, oppure la possibilità di riproduzione e integrazione musicale con altri dispositivi.

Resta il fatto che gli utenti sono sempre più alla ricerca della perfezione, soprattutto nel momento in cui i dispositivi di riproduzione si evolvono rapidamente, permettendo di percepire in modo accurato ogni Bit. La qualità del sound può, quindi, davvero rappresentare la sfida dello streaming musicale del futuro.


[1] Advanced Audio Coding (.aac, .mp4 oppure .m4a) – Fa parte dei ‘Formati audio compressi con perdita di qualità’.

[2] Free Lossless Audio Codec (.flac) – Fa parte dei ‘Formati audio compressi senza perdita di qualità’. La struttura dei dati dell’audio originale non viene modificata.


E alla fine arrivano i podcast Amazon Music in Italia

Udite Udite, cari amatori di podcast e podcaster incalliti… chi si è aggiunto alla già abbondante lista di produttori e distributori di podcast? Dopo Google, Netflix, Apple e chi più ne ha più ne metta, il super colosso Amazon, già creatore dell’incredibile piattaforma Audible (a proposito, sapete che abbiamo prodotto anche noi alcune serie per Audible, come Agatha Christie scomparsa, Lady Killer e Il Mostro?), decide di aprire ai podcast un nuovo canale dei suoi: Amazon Music.

A partire dal 14 aprile, infatti, Amazon Music accoglie tanti nuovi podcast, alcuni già conosciuti dal pubblico, altri freschi freschi e prodotti in esclusiva per Amazon Music. Di che si tratta, come ascoltarli, dove ascoltarli? È presto detto.

Podcast e Amazon Music: parola d’ordine, fidelizzare

In un’intervista recentissima Craig Strachan, Head of Podcasts Europe di Amazon Music, spiega come è nata la necessità – per non dire il bisogno – di aggiungere i podcast all’abbondante offerta del colosso americano.

«I podcast esistono da un po’ di tempo, ma nel corso dell’ultimo anno hanno trovato un’ulteriore spinta a causa dei lockdown: la gente li ascolta di più e ci sono anche più persone che li creano[…]. Dopo aver lanciato i podcast negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Giappone, Messico e Brasile, «L’Italia era uno dei mercati successivi: pensiamo che sia una buona opportunità, e del resto sono i nostri stessi utenti a chiedercelo».

Chi lavora nell’ambiente, chi produce contenuti editoriali di diversa natura lo sa bene: i podcast sono un ottimo terreno per piantare progetti interessanti anche perché sono ancora molte le persone che non conoscono questo mondo e che, potenzialmente, possono diventare grandi fan. L’idea è quindi quella di scoprire questi potenziali fruitori, e fidelizzarli.

In questo sta la più evidente differenza tra altre realtà che producono podcast, a partire da Apple: se Apple, infatti, ha proposto app separate per musica e podcast, Amazon sceglie un’altra strada: un unico luogo dove poter ascoltare la propria musica preferita e insieme scoprire nuovi podcast – nello stesso modo, per intenderci, di Spotify

«Vogliamo rimuovere la “frizione” dello spostamento da un’app all’altra per l’ascolto di podcast. Se la parte musicale si basa sulla personalizzazione, la proposta dei podcast viene curata editorialmente, che secondo noi è il modo migliore per diffonderli».

Amazon Music: quali podcast ascoltare

Quali podcast possiamo trovare su Amazon Music? È presto detto. Innanzitutto, potete trovare alcuni dei podcast di successo più apprezzati dagli italiani, come La zanzara o Morgana, ma Amazon non si è certo fermato qui. Come molte altre piattaforme prima di loro, anche Amazon Music ha deciso di puntare sulla produzione di contenuti audio originali. 

Due esempi significativi si possono riscontrare nei due podcast il Dr. Death e Bunga Bunga. Il primo è la versione italiana dell’omonima serie condotta da Laura Beil, molto popolare negli Stati Uniti, basato su casi di negligenza medica (Noi abbiamo trattato il tema nel bellissimissimo podcast Folco Files, il nostro Risk Manager in corsia, che nel corso della serie ha avuto a che fare con tanti casi di malasanità – il tutto raccontato dalla voce del meraviglioso Maurizio Trombini), il secondo è un podcast di Whitney Cummings, comica statunitense che racconta in forma ironica la vita di Silvio Berlusconi.

Su Amazon Music si possono trovare contenuti di informazione e di intrattenimento come il podcast curato da Il sole 24 ore, Start; Mitologia: le meravigliose storie del mondo antico show, di Alessandro Gelain, filosogo e attore che ci racconta le storie dei miti greci e romani; ma anche podcast come Morgana, Muschio Selvaggio, Gli Slegati, Da Costa a Costa e molti, moltissimi altri. Siamo solo all’inizio: ogni giorno saranno introdotti tanti nuovi podcast e tante puntate ed episodi nuovi. Aspettare per credere. 

Amazon Music e podcast: come usufruirne e quanto costa

Ascoltare i podcast di Amazon Music è semplicissimo. Possiamo usufruire di Amazon Music senza costi aggiuntivi, semplicemente con il proprio account Amazon. Ognuno può ascoltare le proprie puntate preferite tramite l’app di Amazon Music, oppure il sito web. I contenuti disponibili sono moltissimi, sono divisi per categoria e si possono scoprire nuovi contenuti di qualità attraverso suggerimenti ad hoc. 

Come per la musica, l’ascolto di podcast tramite Amazon Music si avvale di funzioni come lo skip di 15 o 30 secondi, il raddoppio della velocità, la programmazione dello spegnimento automatico. Oltre che con l’app e il sito web, i podcast di e su Amazon Music si possono ascoltare sui dispositivi Amazon Echo e tramite il client web, accessibile all’indirizzo music.amazon.it/podcasts.

Anche Roberto Piola, Head of Amazon Music Italia, dichiara: «I clienti italiani possono ora godere dei loro contenuti preferiti in vari formati. La nostra missione è arricchire la loro esperienza di intrattenimento e con il lancio dei podcast è esattamente ciò che stiamo facendo […] Inoltre, per Amazon Music, questa nuova offerta, insieme al live streaming disponibile direttamente all’interno dell’applicazione, rafforza il nostro ruolo centrale per i creatori di contenuti».

Intanto, noi continuiamo a goderci l’ascolto dei migliori podcast italiani su tutte le principali piattaforme di streaming audio: naturalmente, sempre con un “orecchio di riguardo” per i mitici podcast de Gli Ascoltabili! Da Demoni Urbani a Tutte le famiglie felici, da Folco Files a Il podcast del disagio, da La mia storia a Gli adolescenti si fanno male… dal 2018, Gli Ascoltabili produce podcast gratuiti per tutti i gusti e le occasioni.