Predatori – come nasce un podcast Gli Ascoltabili 

predatori

Da gennaio è online il nostro nuovo podcast Predatori, una produzione originale Spotify condotta dall’attrice Orsetta Borghero che ogni mercoledì esce con un nuovo episodio. 

La nascita di un podcast raccoglie una serie di fasi, incontri, anche scontri perché no, di menti e professionalità. È tutto quello che c’è dietro, che non si vede, quella pentola che bolle sul fuoco e da cui, alla fine, sarà pronta la cena.  
È un processo di creazione che ci mette alla prova e ci arricchisce e che oggi proviamo a raccontarvi usando proprio l’esempio di Predatori! 

Come è nata l’idea di Predatori 

Fare un riferimento a Demoni Urbani è d’obbligo. Il nostro podcast true crime, che conta ormai 12 stagioni, influenza la nostra creatività quotidianamente e ci offre spunti sempre nuovi. Proprio mentre lavoravamo sui nuovi soggetti, analizzando quelle storie dove i serial killer costruiscono una rete di vittime molto strutturata da cui è quasi impossibile uscirne, abbiamo trovato la predazione.  

Perché la predazione è un fenomeno che copre mille sfumature, molto diverse tra loro ma tutte accumunate dal fatto di intrappolare. Di catturare. Di cacciare. Proprio come nel regno animale. 
Predatori nasce da qua: dalla voglia di costruire uno spazio apposito, personale, unico, che potesse raccontare quell’umanità che intrappola. Se Demoni Urbani è stato la spinta da cui partire, poi è diventato anche la sua distanza. Volevamo un podcast che avesse una sua personalità ben definita che abbiamo trovato in determinate storie e nella personalità di Orsetta Borghero, volto e voce delle nostre penne. 

Come un’idea diventa un podcast Gli Ascoltabili 

Quando l’idea entra nelle teste, poi deve passare alle mani. Deve diventare produzione, messa in fila di determinate azioni e compiti che la rendano concreta e fruibile.  
Il primo passo è sempre il confronto. Il nostro team si riunisce, intorno al tavolo, con caffè e tea bollente a portata di mano, ed elabora. Ognuno porta il suo sapere, la sua curiosità, i suoi dubbi e le sue proposte. In gergo diremo “brainstorming”, nella realtà diremo “divertirsi”. In questa fase vale tutto, niente è sbagliato o superfluo, tutto è accolto. Nei limiti del buon costume, chiaro. 
In Predatori, questo momento ci ha permesso di capire cosa volessimo raccontare, quale tipo di storie potesse rientrare nel format. Ci siamo accorti che predazione è tante cose, è volontà di potere che spinge alcune persone a creare culti e sette per avere obbedienza totale; è rivalsa, la voglia di prendersi dalla vita, con la forza se necessario, quello che si crede di dover avere; è frode, truffa, rapina, manipolazione; è violenza pura, fisica, sessuale; è potere, superiorità, ascesa, declino. 
Predazione è credere di poter fare tutto e poi farlo. Predazione è che conta solo quello che vuoi tu, gli altri sono solo strumenti necessari per raggiungerlo.  

Dopo la fase del confronto, si passa alla selezione. Tra le tante proposte che emergono, bisogna scegliere quelle storie che hanno il potenziale di diventare un racconto. Si fa una ricerca di materiale, si analizzano le fonti a disposizione e soprattutto si cerca la narrazione. Questo è, in assoluto, la nostra condizione sine qua non. Le storie che poi diventeranno dei copioni e quindi delle puntate di un podcast, devono raccontare di umanità. Nel caso di Predatori, di quella umanità più subdola, più viscida. 
Nelle mani dei nostri autori, il materiale raccolto diventa narrazione, sceneggiatura, una storia che prende vita.  
E che poi deve essere prodotta! 

La fase di produzione 

La fase di produzione, che poi non è una fase sola statica ma un insieme di tanti piccoli passaggi interconnessi, è quella in cui si entra in studio con Orsetta. È la fase pratica, viva. Si incide l’episodio con il supporto del sound designer, si registra, ci si occupa del montaggio, degli effetti audio, dei tagli, dell’interpretazione. Ogni singolo passaggio è cruciale e funzionale per la riuscita. Il nostro podcast non è mai il lavoro di un singolo. È uno sforzo che unisce. 

Tre storie per scoprire Predatori 

La particolarità di Predatori sta nel raccogliere al suo interno storie molto diverse tra loro, alcune raccontano di predazione finanziaria come in Charles Ponzi, altre di predazione religiosa come nel Ministero Alamo, altre ancora di predazione sessuale come in Epstein. A primo impatto forse potreste chiedervi come tutto questo possa stare nello stesso spazio. La risposta è nel titolo testo, la predazione fa diversi Predatori. E predati. 
 
Qui tre episodi che potete trovare già online, per darvi una piccola panoramica di quello che vi aspetta. 

  • Kit e Patricia Culkin – Genitori dell’anno: tutti abbiamo visto il film Mamma ho perso l’aereo e tutti conosciamo la parabola di quel bel bambino biondo che diventa adulto e viene travolto da storie sbagliate: dipendenza da droghe, matrimonio fallito, carriera abbandonata. Cosa c’è di predazione? Ci sono due genitori che per soldi e successo usano il figlio, anzi i figli, fino allo sfruttamento. 
  • Blue Whale – Il canto della balena: è diventata famosa con il nome “Blue Whale Challenge” la sfida online nata in Russia che ha catturato tantissimi giovani, dai 12 ai 17 anni, e li ha manipolati, isolati, distrutti. Una storia che vuole mostrare quel lato della predazione che spesso non si vede ma che fa più male.  
  • Jeffrey Epstein – Solo ricchi e famosi: la storia dell’amico delle persone più potenti del mondo. Jeffrey Epstein, finanziere, viene arrestato nel 2019 con l’accusa di traffico di ragazze minorenni per scopi sessuali. Ragazzine di cui si serve per fortificarsi come uomo che conta.