I podcast da ascoltare questa estate secondo la redazione de Gli Ascoltabili 

L’inizio delle vacanze si avvicina, e come ogni anno, la redazione de Gli Ascoltabili vuole salutarvi con tanti consigli di podcast – nostri e non – da ascoltare questa estate, che voi siate al mare o in montagna, chiusi nelle vostre casette in città o al bordo di una piscina. 

Quella che state per leggere, lo specifichiamo, non è tanto una lista di titoli di podcast imperdibili, quanto piuttosto un elenco sentimentale, che per un motivo o per un altro è rimasto del cuore di chi l’ha proposto. 

La redazione e i collaboratori della piattaforma hanno scelto un podcast ascoltato quest’anno, raccontando brevemente perché l’ha voluto selezionare tra i tanti che ha apprezzato. 

Fateci sapere se li conoscete, e se avete altri suggerimenti, scriveteceli nei commenti nella nostra pagina Instagram. 

Buon ascolto, e buone vacanze, regaz! 

Indagini 

Proposto da: Martina – Autrice 

Indagini è un podcast true crime scritto e letto da Stefano Nazzi, giornalista di cronaca nera che da anni si occupa di raccontare alcuni dei delitti più famosi del nostro Paese.   

Ogni episodio è analizzato partendo dal crimine commesso, per arrivare a capire come si sono svolte le indagini, e come i media ne abbiano parlato.   

Perché mi è piaciuto?   

Perché tratta il crime da un punto di vista privilegiato, quello del giornalista di cronaca, concentrandosi appunto sulle indagini, e non sul delitto.  

Perché sceglie casi famosi, di cui tutti abbiamo sentito parlare, ma di cui spesso abbiamo una ricostruzione parziale o erronea.  

Perché la voce dell’host è accogliente e piacevole da ascoltare.  

Mitologia: le meravigliose storie del mondo antico

Proposto da: Elettra – Autrice 

Le storie più interessanti della mitologia classica raccontate dal professore Alessandro Gelain. Ogni puntata – della durata media tra i 10 e i 20 minuti – è dedicata alla narrazione di un mito greco o romano, da quelli più celebri ai meno conosciuti.   

Perché mi è piaciuto?  

Perché lo stile narrativo dell’autore (nonché voce narrante del podcast) è particolarmente immersivo. Non si corre il rischio di annoiarsi ascoltando questo podcast, Alessandro Gelain riesce a trovare il giusto equilibrio per valorizzare al meglio gli elementi di ogni storia, spiegando il giusto necessario, senza rendere pesante la narrazione.   

Grande bonus la scelta dei brani di accompagnamento e la voce del professore Gelain, l’unica in grado di infondermi una calma straordinaria.   

Il decennio breve

Proposto da: Giuseppe – Autore    

I tre conduttori, Maria Cafagna, Alice Oliveri e Stefano Monti, si immergono nei ricordi di un decennio (2000-2010) che è riuscito a regalare tanto.  “Un viaggio tra la cultura mainstream e l’underground all’insegna della vita bassa e delle suonerie polifoniche, della pop culture e della sottocultura indie, per provare a capire come siamo arrivati fin qui” (da Spotify). 

Perché mi è piaciuto?  

Perché, con tono scanzonato, racconta di un decennio antico ma vicinissimo che, se ci ripensi, ti sembra fantascienza; e invece sintetizza bene la velocità con cui cambiano le cose, anche quelle che sembrano chic e invece, dopo un battito di ciglia, sono già cringe.   

La nave

Proposto da: Simona – Account 

Il giornalista Luca Misculin decide di imbarcarsi sulla Geo Barents, nave di Medici senza Frontiere, per una missione nel Mediterraneo che ha l’obiettivo di condurre operazioni di soccorso di eventuali migranti in difficoltà. Giorno dopo giorno, il giornalista ci racconta, insieme alle voci dell’equipaggio, la quotidianità, i limiti e le difficoltà di una missione di soccorso nel Mediterraneo, conducendo l’ascoltatore in un vero viaggio alla scoperta dell’umanità.  

Perché mi è piaciuto?   

Ascoltando questo breve podcast si ha la sensazione di essere in prima linea sulla nave di soccorso di Medici senza Frontiere. Si viene travolti dalle voci e dai racconti di chi, giorno per giorno, si mette al servizio delle persone per un nobile ideale. La forza del podcast è la simultaneità della registrazione degli episodi, che permette a chi ascolta di vivere il racconto a pieno e di riuscire a comprendere il complesso fenomeno degli sbarchi nel Mediterraneo dal punto di vista dei soccorritori.  

Il dito di Dio – voci dalla Concordia

Proposto da: Nicoletta – Social Media Manager  

Il podcast, uno dei migliori di Pablo Trincia, ripercorre, con grazia e precisione, ciò che è successo a gennaio 2012 al largo dell’Isola del Giglio: il naufragio della nave da crociera Costa Concordia. 

Perché mi è piaciuto? 

Intensissimo racconto d’inchiesta su chi ha vissuto e sopravvissuto al disastro del naufragio della Costa Concordia. Narrazione drammatica, storie che fanno piangere, il fatto è assurdo ma viene ricostruito con precisione dalle persone intervistate. 

Come Veleno, anch’esso scritto da Pablo Trincia, ti lascia col fiato sospeso e con la voglia di bingiare tutta la serie in una notte. 

Rumore. Il caso di Federico Aldrovandi 

Proposto da: Francesca – Autrice  

Rumore è la ricostruzione dettagliata e preziosa, realizzata da Francesca Zanni in collaborazione con Enrico Bergianti, della storia di Federico Aldrovandi, ragazzo di 18 anni morto nel 2005 durante un controllo della polizia. Attraverso le interviste delle persone coinvolte, direttamente e indirettamente, si ricostruisce una vicenda che ancora oggi lascia aperti molti punti interrogativi.

Perché mi è piaciuto?  
La storia di Federico Aldrovandi non ha mai smesso di fare “Rumore” e non dovrebbe mai smettere di fare Rumore. Questo podcast ne è la prova. È una storia che fa male ma che è giusto continuare a raccontare. Mi è piaciuto per la grande dedizione dell’autrice, Francesca Zanni, che ha fatto un lavoro immenso di ricerca e ricostruzione. Mi è piaciuto per l’onestà del racconto, per la pluralità di voci coinvolte e perché ognuno di noi poteva essere Federico.  

Storie di Brand

Proposto da: Eleonora Chiomento – Head of Content Strategy 

Storie di Brand è un viaggio nel tempo alla scoperta delle pazze storie dietro i marchi più famosi. In ogni episodio andiamo a rivivere le gesta di donne e uomini come noi che hanno avuto il coraggio di credere nelle loro idee.  

Scritto, narrato e prodotto da Max Corona Storie di Brand ha ricevuto il premio “Cultura digitale” 2020.  

Perché mi è piaciuto?  

Ascolto Storie di brand da circa 3 anni e ne sono particolarmente affezionata perché è stato – assieme a Morgana – il motivo per cui mi sono avvicinata al mondo dei podcast.  

Interessante, veloce, brillante e divulgativo. Consiglio di iniziare l’ascolto dai primi episodi, sicuramente i più brillanti.  Questo podcast racconta la storia di brand e talvolta anche di singoli prodotti guidando l’ascoltatore in un viaggio tra curiosità, nozioni e idee straordinarie. Mi piace molto perché unisce due mie passioni – storytelling e marketing – e perché molte storie raccontate insegnano di successi nati da insuccessi.  

DOI – Denominazione di Origine Inventata 

Proposto da: Paolo Ottomano – Social media manager   

Ogni puntata una conversazione tra Alberto Grandi, professore di “Storia dell’alimentazione” e preside del corso di laurea in “Economia e management” all’Università di Parma, e Daniele Soffiati, autore di libri su cinema e tv. Obiettivo? Smontare supercazzole, luoghi comuni e finte tradizioni sul cibo italiano, “Il più buono del mondo”, in nome della ricerca storica.   

Perché mi è piaciuto?  

Perché mette nella giusta prospettiva la storia e l’evoluzione della cucina “italiana”, da quella degli antenati più lontani (il pessimo vino che bevevano i Romani, per esempio) a quella dei cugini più vicini e maltrattati, gli americani e gli italoamericani. Facendoci scoprire un sacco di “eresie”, mettendo in discussione tutti gli stereotipi su usi e costumi “tradizionali”, che magari hanno solo qualche decennio di vita, e non sono così indiscutibili come i puristi (e i presuntuosi) vorrebbero farci credere. Il tono è quello di una conversazione leggera, arguta e un filo stronza, ma è giusto così.  

Globally

Proposto da: Marta Fontana – Graphic designer  

Ogni settimana cerchiamo di dare gli strumenti per analizzare e orientarci tra scenari sociali, economici e politici in continuo mutamento, in soli 15 minuti. Nelle puntate, il Segretario Generale ISPI Francesco Rocchetti e la giornalista Silvia Boccardi dialogano sempre con un ospite.  

Perché mi è piaciuto?  

È molto semplice e con un linguaggio informale, come se fosse una chiacchierata. Ogni settimana si cerca di approfondire un argomento di politica internazionale. Mi interessa anche per il fatto che si tratta sempre di argomenti/problematiche estere; quindi, diciamo che forse aiuta a cambiare un po’ il punto di vista.  

Non aprite quella podcast

Proposto da: Ilaria Villani – Operation Manager 

Non aprite quella podcast è il racconto, in chiave piuttosto comica, di fatti cruenti, inspiegabili e oggettivamente divertenti, che partono dal crime e alla fantascienza, per arrivare alla stupidità umana. 

Perché mi è piaciuto? 

Perché il podcast, prendendo in giro senza pietà i carnefici, riesce a raccontare bene fatti particolarmente complicati, come ad esempio il delitto di Perugia. La scelta dei temi di ogni puntata è curiosa, in quanto la maggior parte delle storie sono semi sconosciute, e bellissime. Il podcast è scritto dall’autore Matteo Lenardon, ed è condotto da J-Ax e il rapper Pedar: sono sicuramente valori aggiunti.

Ikaros

Proposto da: Alessandro Levrini – Sound Designer 

Ikaros racconta le storie di quei geni della musica la cui esistenza si è consumata troppo presto; artisti che, per ragioni differenti, hanno “bruciato” le proprie ali, consegnandosi a una vita ipervelocizzata, tragica, destinata al mito. 

Miti sofferti e indimenticabili, raccontati da un narratore d’eccezione: Morgan, che offre voce e spirito alle emozioni e alle tensioni che hanno animato queste anime malandate e straordinarie. 

Perché mi è piaciuto? 

Innanzitutto, perché sono un grande appassionato di musica. Conoscevo a grandi linee le storie dei grandi, ma non le avevo mai approfondite a dovere. Penso che Morgan abbia fatto un grande lavoro nell’interpetrare e rendere sue storie così tragiche, ma bellissime.