Il bonus nido per il 2026 cambia; le modifiche approvate nelle scorse settimane mirano ad ampliare e semplificare l’accesso all’aiuto economico.
Tra le strategie di supporto al reddito che negli ultimi anni hanno interessato le famiglie con bambini piccoli c’è indubbiamente il bonus asilo nido che permette ai nuclei familiari di ottenere fino a 3mila euro l’anno per il mantenimento dei bambini di età inferiore ai 3 anni che si iscrivono ad asili nidi pubblici o privati. Lo scorso 31 luglio ha approvato il nuovo DL Economia che mira ad allargare il raggio di azione del bonus, semplificando per altro la procedura di accesso.
Le recenti modifiche approvate dal DL ampliano la platea di servizi coperti dal contributo, includendo non più soltanto i classici asili nido pubblici e provati ma anche altre forme di offerta educativa riconosciute dalle normative.
Il che significa, in altre parole, che il cosiddetto bonus asilo nido potrà essere sfruttato anche per:
Un allargamento che permette così di rendere più sostenibili per le famiglie quei percorsi educativi alternativi nati in risposta alle single esigenze dei territori e in mancanza dell’offerta educativa classica.
Altro importante fattore introdotto dal DL è che l’estensione alle attività educative alternative sarà retroattiva, previo possesso della struttura che offre il servizio del titolo abilitativo previsto.
Questo significa che saranno riprese in esame tutte le domande presentate in passato e che sono state respinte proprio perché il percorso educativo intrapreso era alternativo.
Altro elemento di novità da segnalare è che da quest’anno potranno fare domanda solo ed esclusivamente i genitori che sono anche titolari delle fatture di pagamento, in caso contrario la domanda sarà respinta.
Infine, cambia anche la modalità di presentazione della domanda; per il 2026 sarà necessario presentare una sola istanza di domanda per ciascun minore e valida per tutti gli anni solari di frequenza degli asili nido o degli altri percorsi educativi. Questo significa meno pratiche burocratiche e tempi ridotti per l’accettazione dell’aiuto. Resta invariata invece la necessità di presentare le pratiche attraverso l’apposita sezione del sito INPS e la presentazione dell’ISEE, ricevute o fatture di pagamento e l’attestazione di iscrizione rilasciata dalla struttura.
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