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Folco Files: tra realtà e fiction, un nuovo modo di concepire l’investigazione

Attenzione attenzione, c’è un nuovo investigatore in città. Oddio, non è proprio un investigatore, e non siamo proprio in città…

Potete trovarlo fuori dal pronto soccorso, con uno svapo in mano, mentre guarda smanioso la sigaretta della signora che fuma accanto a lui. Oppure tra i corridoi degli ospedali italiani, con un caffè in mano e il suo taccuino nell’altra.

È Folco Scuderi, professione Risk Manager. Per capirci, è l’uomo che i direttori sanitari chiamano quando, a causa di un episodio di malasanità, vengono denunciati da un paziente, o da un familiare: suo è il compito di decidere se un caso meriti un risarcimento oppure no. 

Per farlo, Folco si immerge profondamente nelle storie delle persone che ha intorno, tra pazienti incazzati, direttori sanitari spaventati, professionisti sanitari allo stremo.

Ogni caso è diverso, ogni persona ha la sua versione dei fatti: Folco studia, s’impiccia, domanda. La verità non è sempre sotto al naso di tutti, e quando c’è di mezzo la salute, ogni minimo dettaglio può fare la differenza. In ballo non ci sono soltanto risarcimenti, ma la vita, la consapevolezza e la fiducia delle persone, in un sistema che non sempre fa ciò che promette. 

Folco Files racconta in ogni puntata un caso di malasanità, partendo da storie realmente accadute, un po’ Dottor House, un po’ X-Files. 

Un Risk Manager tra i corridoi degli ospedali italiani

L’errore è una componente inevitabile della realtà. Se però a sbagliare è un medico, un infermiere, o un altro professionista sanitario, la posta in gioco si fa molto alta. 

Se eliminare l’errore umano non è immaginabile, ciò non significa che non si possa fare qualcosa in concreto per creare le condizioni ideali che permettano ai nostri specialisti di lavorare nel miglior modo possibile.

Eppure,  i dati parlano chiaro: in Italia ogni anno vengono istruite 300 mila cause contro medici, infermieri, strutture sanitarie pubbliche o private. 

Se un paziente subisce un errore sanitario, che viene definito danno, di una certa gravità, questo può denunciare il medico, o la struttura sanitaria, e richiedere e ottenere un risarcimento danni.

I tipi di errori possono causare lesioni, invalidità o anche la morte del paziente: nel nostro Paese, gli incidenti causati da malasanità riguardano, per il 38,4%, l’attività chirurgica, per il 20,7% gli errori diagnostici, per il 10,8% gli errori terapeutici, per il 6,7% le infezioni.

E questi dati ancora non tengono conto dell’emergenza da Covid-19 che stiamo vivendo in questo momento.

Sbagliano meno di quanto pensate

Verrebbe quasi da puntare il dito su questi professionisti che sembrano sbagliare così tanto, eppure, guardiamo ancora più da vicino i numeri del nostro Paese: ogni mille abitanti, l’Italia ha 3,2 posti letto, contro i 5 di media dell’Unione Europea. Abbiamo 5,8 infermieri, quando in media gli altri paesi ne anno 8,5; l’età media dei nostri medici è di 55 anni, la più alta in tutta Europa.

Numeri che fanno riflettere, e anche un po’ arrabbiare. Quante morti sarebbero evitabili?

Ve lo diciamo noi: 70 ogni 100 mila.

In questa situazione si inserisce Folco, professione Risk Manager.

Il Risk Management è l’insieme di tutte quelle attività che servono a riconoscere, gestire ed evitare il rischio. È un processo complicato, che necessita di professionisti, specie perché in sanità la posta in gioco è alta, anzi, altissima.

Attenzione: le storie che raccontiamo sono ispirate a fatti realmente accaduti

Lo sappiamo, lo sappiamo, i nostri podcast crime vi piacciono molto, anzi, forse sono i vostri preferiti. Vi piace immergervi nel nero della psiche umana, sentire storie di assassini seriali, morti cruente, città insanguinate. Piace anche a noi, non credete!

Tuttavia, stavolta non vi portiamo in tempi lontani, o in piccoli paesi dove un serial killer nascosto nell’ombra è già pronto, con la mannaia in mano, a fare a pezzetti il suo vicino di casa. 

Stavolta vi portiamo in una realtà che è molto, ma molto più sporca di sangue dei luoghi dei delitti che vi abbiamo raccontato finora.

Questo sangue è sparso sui pavimenti delle sale operatorie, sui camici immacolati dei chirurghi, nelle stanze dei pazienti ricoverati, nelle sale parto degli ospedali italiani. Ogni giorno, a ogni ora, in ogni istante.

Folco Files vuole raccontare questo: vuole raccontare del dolore dei coniugi Gasbarri, che si sono visti strappare dalle mani i loro bambini appena nati. Vuole raccontare il dolore di Lucia, che da quando è stata operata all’ipofisi, ha perso la gioia di vivere – e molto, molto di più. O ancora le storie di Alfredo, Irene, Marta, del piccolo Gabriele. Storie tremende, rese ancor più tremende perché partono da casi realmente accaduti, e più tremende ancora perché questi casi sono destinati a ricapitare, se non ci sforziamo di fare qualcosa. 

Il nostro Folco ha un nome e un cognome: Maurizio Trombini

Ci sono voci che non si dimenticano. Possiamo dimenticare un viso, un odore, una percezione. Si dimentica il passo svelto o leggero di una persona, i colpi di tosse, le risate. Ma la voce… la voce rimane.

E scommettiamo che avete riconosciuto subito il nostro Folco?

È Maurizio Trombini, attore, doppiatore e speaker dei più talentosi – e riconoscibili – del nostro Paese. 

Sappiamo che non dovete fare un grande sforzo per ricordare dove lo avete sentito, ma vi diamo qualche input: Maurizio Trombini è il narratore degli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo per RSI, la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, ma è anche la voce di alcuni personaggi dei cartoni animati più famosi con cui i bambini degli anni 90 trascorrevano il pomeriggio, come Dragon Ball Z, i Transformers, One PieceRemì le sue avventure, The Batman e molti, molti altri. 

Ah, quasi ci dimenticavamo: Maurizio Trombini è la voce di Lucignolo, la rubrica di Studio Aperto andata in onda su Italia 1 tra il 2003 e il 2006, e ripresa anni dopo da Enrico Ruggeri e Marco Berry.

Ecco che partiva Smoke on the Water dei Deep Purple, il logo di Italia 1 si divideva in due e appariva “Lucignolo”. Trombini approfondiva, partendo dai testi di Mario Giordano, temi di attualità che coinvolgevano il mondo dei giovani, i loro gusti, le loro manie, i loro eccessi.

Non solo Folco, comunque: intorno a lui gravitano attori, doppiatori e speaker esperti, che prestano la loro voce a personaggi – anzi, persone – che hanno tanto da dire, e che chiedono di essere ascoltate, come Valeria Perdonò, Chiara Leoncini, Maria Ariis, Alex Cendron, Riccardo Buffonini, Dario Sansalone e molti altri. 

Siete pronti ad ascoltare i casi di Folco? 

Folco Files esce con un nuovo episodio ogni giovedì sera, sul nostro sito de Gli Ascoltabili e sulle principali piattaforme di podcast.