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Massimo Picozzi racconta Il Mostro

Gli Ascoltabili per Audible, una produzione esclusiva sul primo serial killer italiano: il Mostro di Firenze

Prendete la vicenda delittuosa più popolare della storia d’Italia, uno stimato criminologo, un colosso dei contenuti audio e la piattaforma di podcast di qualità creatrice di uno dei podcast crime più amati degli ultimi anni

Il risultato che otterrete sarà Il Mostro, la nuova produzione realizzata da Gli Ascoltabili per Audible, disponibile per l’ascolto su audible.it.

Si tratta della terza collaborazione tra i due player, dopo il fictional Agatha Christie Scomparsa – da poco sbarcato anche sul mercato francese – e la serie crime al femminile Lady Killer.

Oggetto della serie, com’è facile intuire, la storia del Mostro di Firenze: una vicenda di cronaca nera che conta ben 16 omicidi, avvenuti in provincia di Firenze tra il 1968 e il 1985, e dagli sviluppi giudiziari ancora più lunghi e complessi.

Voce narrante del podcast l’attore fiorentino Massimo Alì, che di episodio in episodio ripercorre tutte le fasi dei crimini avvenuti quando lui era adolescente. Per farlo, si reca sui luoghi che di quei crimini sono stati testimoni, viaggia sulle tracce dei delitti, ascolta i ricordi della gente comune. Alla riscoperta dei fatti e dei loro protagonisti più o meno conosciuti.

A intervallare il suo racconto, il commento da esperto di Massimo Picozzi, psichiatra e criminologo che ha seguito alcuni tra i principali casi di cronaca nera degli ultimi anni, e vanta una lunga collaborazione editoriale con Carlo Lucarelli. Forte della sua esperienza nel settore, Picozzi traccia una profilazione criminale del maniaco.

L’alternarsi di fiction e analisi scientifica costruisce un podcast di qualità in grado di snodarsi su più livelli. Il Mostro è inchiesta, legal thriller, detective story e racconto di costume.

I delitti del Mostro, una storia italiana ancora attuale

Chi è il Mostro di Firenze? Nelle campagne toscane, un serial killer assale e distrugge la vita di diverse coppiette appartate in auto, scatenando interrogativi e terrore. Si tratta di un mostro in solitaria? O dietro si nasconde una regia precisa, che schiera in campo diverse pedine?

Dai tribunali alle pagine di giornale, dal chiacchiericcio da bar ai referti ufficiali, la sanguinosa epopea del Mostro di Firenze ha accompagnato l’Italia dal 1968 per quasi vent’anni. 

Nel suo complesso, è una storia dai tratti misteriosi e raccapriccianti, che mette a nudo le contraddizioni e gli orrori di un Paese che cambia volto. 

Con il Mostro di Firenze, le famiglie italiane scoprono la vita sessuale dei propri figli poco più che adolescenti, le tecniche di profiling sperimentate oltreoceano approdano anche da noi, le aule di tribunale sono sotto i riflettori, così come i vizi segreti e le paure inconfessate di buona parte della popolazione. 

A un certo punto della vicenda, il terrore diffuso genera anche uno spot televisivo/manifesto dal titolo “Occhio, ragazzi!”, finalizzato a mettere in guardia le giovani coppie dal frequentare zone isolate, per non incappare nel temibile killer.

Gli omicidi del Mostro si distinguono non solo per il numero, ma anche per l’efferatezza che mostrano, che scatena il panico anche al di fuori dell’Italia. Ai processi partecipa addirittura lo scrittore americano Thomas Harris, “padre” del personaggio di Hannibal Lecter. E a creare l’identikit dell’assassino contribuisce il profiler John E. Douglas, su cui in tempi recenti è stata incentrata la serie Mindhunter.

Tutt’ora questo capitolo nerissimo della nostra cronaca presenta molti punti interrogativi che non trovano risposta. Sarà per questo, o per l’urgenza di esorcizzare un trauma mai superato, che negli anni la vicenda del Mostro ha generato un interesse spropositato, animando blog, forum, discussioni, canali YouTube, che anche a distanza di decenni propongono nuove angolazioni e interpretazioni dei fatti.

C’è ad esempio il sito che propone i profili dei personaggi coinvolti e la trascrizione di gran parte delle deposizioni dei processi, o il blogger che ricostruisce le dinamiche degli omicidi nel dettaglio, inscenandoli in prima persona.

Un podcast tra ricostruzione scientifica e narrazione

La serie crime Il Mostro è introdotta oggi dal sito web dedicato www.ilmostrodifirenze.it e si articola in dieci puntate da 50 minuti:

  1. L’ultimo delitto
  2. Il delitto del 1974
  3. Il primo delitto del 1981
  4. Il secondo delitto del 1981 
  5. Il delitto del 1982
  6. Il delitto del 1968
  7. Il delitto del 1983
  8. Il delitto del 1984
  9. Caccia ai compagni di merende
  10. 10.Una storia di tutti

Evitando di seguire un andamento cronologico lineare, il podcast italiano Il Mostro si apre con il racconto dell’ultimo delitto del killer. Avviene a Scopeti, in una calda notte del settembre 1985. Vittime una coppia di turisti francesi – Nadine Mauriot e Jean Michel-Kraveichvili trovati morti presso un’auto in campagna, come tutti gli altri che li hanno preceduti. 

Da qui, il racconto prosegue a ritroso nel tempo, finché all’altezza del 1982 non si arresta per l’emergere della famosa “pista sarda”. Ovvero quella che, per la prima volta, portò gli inquirenti a collegare il “killer delle coppiette” – così era conosciuto in un primo momento – a un misterioso duplice omicidio avvenuto nel 1968. La cronaca si completa con gli ultimi casi, arrivando all’arresto di Pietro Pacciani, identificato come responsabile di gran parte dei delitti, morto prematuramente nel 1998.

Nel corso del processo a Pacciani si coniò il termine “compagni di merende”, per identificare alcune conoscenze dell’accusato – nello specifico, Mario Vanni e Giancarlo Lotti – che lo affiancavano in attività non ben identificate e che poi sono stati in parte condannati insieme a lui.

Le puntate del podcast sono state scritte da Lorenzo Pedrazzi, Giuseppe Paternò Raddusa e Maria Triberti. La produzione è stata gestita da Giacomo Zito e Ilaria Villani.

A ricreare le giuste atmosfere per i fatti narrati contribuiscono inoltre le musiche originali del collettivo Operà Music, realizzate appositamente per il progetto.

Non vi resta che immergervi nel podcast: potete farlo passando da qui o da qui.