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Podcast 2021: i trend in Italia

Il consumo di podcast in Italia, nel 2021, non può non tenere conto della situazione COVID-19

Ormai lo abbiamo appurato: il pubblico dei podcast italiani cresce esponenzialmente, di anno in anno. Se nel 2019 ha superato i 12 milioni di ascoltatori – dato quasi impensabile fino a pochi anni fa, quando si credeva che in Italia il mercato podcast non sarebbe riuscito mai a penetrare -, il 2020 è stato irrimediabilmente segnato dalla pandemia da COVID-19. 

Non esiste ambito in cui la pandemia non abbia sortito effetti. Per quanto riguarda il nostro Paese, i cambiamenti hanno riguardato ogni ambito della concezione dell’ascolto. Sono cambiati i modi di fruizione dei podcast, così come il sesso e l’età dell’ascoltatore “ideale”. È cambiata la location dell’ascolto; è cambiata anche la motivazione che ha spinto gli ascoltatori ad affezionarsi a un format piuttosto che a un altro. Trovate un sacco di dati interessanti in un articolo che abbiamo scritto e che vi postiamo qui. 

Un’altra parola chiave del 2020 – e che, ci auguriamo, non debba più tornare con la stessa forza nel 2021, è “lockdown”. Chiuderci in casa ha creato crisi su ogni fronte, compreso l’ascolto. Alzino la mano tutti coloro che ascoltavano podcast nel tragitto da casa al lavoro, magari a piedi, in macchina o sui pezzi pubblici, per fare un esempio.

Il 2021 non potrà quindi che continuare – almeno per la prima parte dell’anno – la scia di cambiamento iniziata nel 2020. Ma, nossignore, i trend previsti per l’anno che è appena iniziato non si fermano qui. 

La rivoluzione dell’audio continua: nel 2021 Spotify acquista Megaphone

Per Spotify il 2021 è un anno di scelte e di scommesse

Sono anni che Spotify muove passi, o meglio, falcate, in direzione del business dei podcast. Pensiamo solo al fatto che l’anno scorso ha acquistato, sborsando milioni di dollari per l’acquisto di Anchor, applicazione per la creazione di podcast, e Gimlet, una società di produzione, all’epoca tra l’altro in grave perdita economica. 

Il 2020 si è concluso firmando un accordo da 235 milioni di dollari per l’acquisto di Megaphone

Megaphone, per chi non lo sapesse, è una piattaforma di pubblicità e podcast tra le più innovative a livello globale. La punta di diamante di questa piattaforma sta proprio nell’unire, nello stesso spazio, publishers e advertisers, in un clima di scambio reciproco di ispirazione creativa. 

L’obiettivo è quello di aiutare inserzionisti e publisher a utilizzare appieno il potenziale del podcast, Le aziende potranno utilizzare Megaphone Targeted Marketplace , che permetterà a sua volta di mettere la tecnologia Streaming Ad Insertion a disposizione dei podcast publisher di terze parti.

Il podcast, in questo modo, rinsalda la sua posizione di media del futuro, nuova frontiera che si configura come mezzo privilegiato per esplorare i trend della comunicazione: il 2021 potrebbe diventare, perché no, il mezzo di acquisizione di contenuti favorito dagli utenti, grazie anche all’accesso multi device da numerose piattaforme.

Cosa vogliono gli ascoltatori del 2021?

Rispetto all’anno passato, nel 2020, su Spotify si è visto un incremento di podcast del 108%, con circa 1,8 milioni di titoli: com’è naturale, a essere aumentati sono anche i creatori e i produttori di contenuti, le aziende branded podcast, ma anche gli appassionati che vogliono provare a mettersi in gioco e produrre their own podcast.

Già nello scorso anno, comunque, gli ascoltatori si sono fatti sentire: come? Scegliendo cosa ascoltare e cosa no. Qui e qui potete trovare due degli ultimi studi di ricerca, targati rispettivamente Ipsos e Nielsen.

– Più attenzione all’etica e alla sostenibilità

Nel 2021 Greta Thunberg è diventata maggiorenne. E insieme a lei, finalmente, cresce a dismisura l’interesse per la salvaguardia del nostro Pianeta. 

I modi in cui lo stiamo rovinando sono un’infinità. Ciò che ci aspettiamo è, dunque, un rinnovato interesse a scoprire in quanti modi, e con quali azioni, anche le più apparentemente innocue, rischiamo di creare danni irreparabili, ma anche a tutte quelle piccole cose che possiamo fare per diventare più sostenibili. 

– Nuovi player investiranno in advertise

Collegandoci ancora alla scelta di Spotify, possiamo dare per scontato che il 2021 sarà l’anno del podcast come strumento pubblicitario. Molti saranno i podcast branded, e molti gli investimenti in questa direzione. Fare ADV con i podcast permette maggior coinvolgimento dell’utente, che, ascoltando, ricorderà meglio i contenuti recepiti. E, perché no, di condividerli con chi ha vicino.

– Maggiore attenzione alla generazione alpha

Ne abbiamo parlato in un articolo poco tempo fa, e ora torniamo sui nostri corretti passi. Il 2021 dovrà essere particolarmente attento ai bisogni della nuovissima generazione alpha, ovvero di quei bambini nati dopo il 2010: quei bambini, insomma, che hanno imparato a utilizzare i tablet prima di imparare a scrivere. Sono loro i consumatori di oggi e di domani: impossibile non tenerne conto,

– Rinnovato interesse per la salute

Apparirà scontato, o forse no: l’emergenza Covid-19 sta causando negli animi di tutti una costante sensazione di incertezza, e un bisogno, forse rinnovato, di affidarsi agli esperti in materia. Per questo, il podcast diventerà lo strumento ideale per permettere agli esperti e alle voci più autorevoli di esprimere con chiarezza e immediatezza tutte quelle che possono essere le preoccupazioni delle persone.

L’utilizzo della voce, poi, si farà doppiamente utile, in quanto permetterà all’ascoltatore di sentirsi maggiormente rassicurato. 

  • Personalizzazione, baby

Non bisogna dimenticarsi che, per i brand, è importantissimo avere bene in mente il proprio pubblico di riferimento, per poterne cogliere le necessità e i bisogni.

Per questo, il 2021 si caratterizzerà da podcast personalizzati, intimi, che puntino a creare un contatto diretto tra i produttori e la propria audience.