Il Podcast del Disagio sbarca su Gli Ascoltabili

Allacciate le cinture e preparate le vostre cuffiette, c’è un nuovo podcast in città.

L’inverno è ormai finito e qui, alla redazione de Gli Ascoltabili, ci prepariamo a regalarvi un sacco di novità. D’altro canto, produciamo i migliori podcast gratuiti mica per niente. 

Nuovi format, nuovi host nuove stagioni dei vostri podcast preferiti (chi ha orecchie per intendere, intenda ;)), e contenuti sempre freschissimi: il 2021 è iniziato nel migliore dei modi!

Ok, bene, ma di che si tratta? Parliamo de Il podcast del disagio, una nuova serie in audio racconta le disavventure dei millennials – e non solo. Se vi siete appassionati a podcast di qualità come Global Pillage, Couldn’t Help But Wonder, Welcome To My Vagina, My Favourite Murder, Fake Doctors Real Freinds, ecco, il Podcast del disagio – condividere la sfiga sotto la guida delle stelle fa esattamente al caso vostro, ascoltare per credere.

Ma vediamo più da vicino di che cosa si tratta.

Il podcast del disagio – condividere la sfiga sotto la guida delle stelle online su Gli Ascoltabili

Giovedì 25 febbraio debutta Il podcast del disagio – condividere la sfiga sotto la guida delle stelle, un viaggio in dodici episodi alla scoperta delle piccole, grandi sfighe condivise da una generazione “confusa”, più che maledetta: quella dei Millennials. 

Chi sono, però, i Millennials? Noti anche come la Generazione Y, a livello meramente anagrafico stanno a indicare tutti coloro nati tra il 1981 e il 1996. 

Sono i figli dei boomer, la generazione nata nel grande boom economico e che ha conosciuto un mondo ricco di benessere e di possibilità. Non occorrevano grandi studi per ambire a una carriera lavorativa di successo: il lavoro c’era, e lo si prendeva senza troppe storie. Lavoro sicuro, poi, portava di conseguenza una più veloce e facilitata emancipazione dal proprio nucleo familiare, e la possibilità di crearne uno nuovo. I boomer sono la generazione del posto fisso da 8 ore al giorno, della casetta monofamiliare, dei figli sotto ai trent’anni. 

Poi è arrivata la crisi economica e a farne le spese sono stati soprattutto loro, i Millennials, che si sono trovati a rosicchiare un’economia già spolpata dai loro genitori.

I Millennials: laureati, sostenibili, instabili… i re e le regine del disagio!

I Millennials hanno una percentuale altissima, molto più alta delle generazioni precedenti, di laureati (siamo a oltre il 54%), e il tasso di disoccupazione è al 22%. Nonostante siano spinti dalla reale volontà di migliorare le cose, di essere spinti da emozioni positive, sono la generazione dell’ansia e dell’angoscia, per il futuro e per la frustrazione di non avere certezze nell’ambito lavorativo.

I Millennials ambiscono alla stabilità, e con difficoltà la ottengono. Non solo una stabilità economica, ma anche, in realtà, una stabilità emotiva: sono la generazione di Tinder, degli incontri online, della scelta del partner proprio come se fossero tutti inseriti in un catalogo. 

Eppure, ne hanno fatte di cose buone. I Millennials sono i primi a non essersi fatti influenzare dalla xenofobia – come le generazioni precedenti – e ad aver immaginato un mondo senza confini e una società cosmopolita. Per primi si sono interessati all’ambiente, dando un’importanza cruciale alla preservazione del mondo in cui viviamo. Hanno creato possibilità dove non ce n’erano, inventandosi il lavoro, proponendosi strartupper, imparando una flessibilità che li rende adatti a situazioni lavorative in continua evoluzione, ed evolvendosi a loro volta. E… i Millennials sono tra le categorie che ascoltano maggiormente podcast e sono soliti usufruire di contenuti audio di qualità!

Di questo, e di molto, molto altro, parla il podcast de Gli Ascoltabili Il podcast del disagio – condividere la sfiga sotto la guida delle stelle.

Il disagio di essere Millennials in un podcast ad hoc

Come si decide cosa è “disagio” e come lo vivono i millennials? A rispondere sono gli aneddoti raccolti sulla loro Community del Web da due amiche che la patente da millennials ce l’hanno… Valentina “Vee” Tridente e Cecilia Tanzi.

Dopo anni di relazioni e disavventure tossiche, raccolte e poi raccontate sul loro blog, Valentina e Cecilia hanno deciso di dare voce alle storie più tragiche e imbarazzanti dei membri della Community del Disagio, spinte dalla convinzione che nella condivisione, nell’autoironia e anche negli oroscopi da quattro soldi si celi la chiave della crescita personale.

In ogni episodio affrontano un viaggio all’interno del disagio vissuto da esponenti della loro stessa categoria. Lo fanno raccogliendo e commentando aneddoti in arrivo dai membri della Community del Disagio di Instagram, affiancate alla rubrica condotta da Mattia Piagneri in arte Antichristina, che associa all’episodio raccontato – e alla disfunzione contenuta in essa! – un rimando astrologico.

Condurre Il podcast del disagio – condividere la sfiga sotto la guida delle stelle

Il podcast, condotto dalle speaker Valentina “Vee” Tridente e dalla blogger Cecilia Tanzi, nasce  dall’esperienza della prima nel mondo della radio e della seconda come fondatrice della Community del Disagio, ritrovo spirituale su Instagram in cui gli utenti condividono quotidianamente storie di disagio amoroso ed esistenziale. 

La sfiga, tuttavia o per fortuna, può essere decodificata con l’aiuto degli astri: è per questo motivo che  Valentina e Cecilia associano le tragicomiche storie della Community ai segni zodiacali.

Sarà il supporto della Sibilla della Community, Mattia Piagneri in arte AntiChristina, a  sviluppare episodio dopo episodio pillole di Astrosofia, un’analisi pungente, più social che scientifica,  che analizza le storie sgangherate estratte dalla comunità. 

Ogni settimana una nuova puntata dedicata a uno dei grandi temi del disagio, e un analisi precisissima e degna dei migliori astrologi dedicata a ciascun segno zodiacale.

Scopriamo più da vicino queste perle della conduzione:

Valentina “Vee” Tridente è una Dj, Speaker e Podcaster. Nata in Italia ha vissuto per diversi anni a Londra dove ha studiato come interprete e traduttrice per poi buttare tutto all’aria decidendo che la sue vere passioni erano la musica e la comunicazione. Oggi si divide tra radio, podcast e campagne di marketing sui social per l’industria musicale,  ma sotto sotto odia Tik Tok perché non lo sa usare. Si considera una femminista nonostante tutte le sue contraddizioni: odia il calcio, non sa nulla di motori e spera sempre che un uomo si offra di portarle le borse della spesa.

Cecilia Tanzi, aka Celyciah, è una cinica educatrice disincantata che sogna di crescere una generazione di bambini gender fluid. Passa la maggior parte del suo tempo a raccoglie e narrare le confessioni delle anime perdute della Community del Disagio: centro di assistenza virtuale per cuori infranti, da lei creato, in cui condividere esperienze d’amore fallite e farsi dare consigli psicologici improvvisati. Non le piace quasi niente e nessuno, eccetto l’ironia, la pizza e i cani.

Antichristina, l’alias Drag  di Mattia Piagneri, è la Sibilla glitterata del Podcast del disagio, una soubrette della porta accanto cresciuta a MTV, film horror e rom-com anni 90 & 00.Un po’ ribelle per natura, un po’ diva per vocazione, di giorno lavora come tatuatore e di notte si trasforma, per la gioia dei suoi fan, su Tik Tok. Crede fermamente che il mondo sarebbe un posto migliore con una spolverata di brillantini e la sua missione è quella di portare quella ventata di frivolezza che si respira all’inizio di un party, in ogni cosa che fa.

Insomma, Millennials o no, a qualunque generazione voi apparteniate, non potete proprio perdervi il Podcast del disagio, insieme a tutti i migliori podcast italiani che potete trovare su tutte le principali piattaforme di streaming audio.

Mi raccomando, però, date uno sguardo al catalogo dei mitici podcast de Gli Ascoltabili! Da Demoni Urbani a Sostenibilità for Beginners, da Folco Files a Delitti&Roversi, da La mia storia a Gli adolescenti si fanno male… dal 2018, Gli Ascoltabili produce podcast gratuiti per tutti i gusti e le occasioni.


Il podcasting in numeri: il caso dell’Italia

Dal nido al cielo: il podcast sta per diventare il medium del futuro?

Il 2020 – ormai lo abbiamo capito – passerà alla storia come l’anno del boom: quello in cui il podcast avrà raggiunto il successo di massa e sarà arrivato praticamente a tutti. La causa principale, certamente, è da individuare nel lockdown seguito alla pandemia da Covid-19. Le grandi crisi come questa – la storia ce lo insegna – hanno la caratteristica di accelerare processi in corso (sia positivi che negativi). In questo caso, ha anticipato il momento della rivoluzione ascoltabile.

D’altronde, che il podcast stia sempre più uscendo dalla nicchia in cui si trova relegato, lo abbiamo già detto in varie occasioni: qui, per esempio, e poi ancora qui e qui. Abbiamo anche visto come gli altri media abbiano ignorato il fenomeno e ora debbano inseguire una rivoluzione di cui non sono stati partecipi. Per fortuna,GliAscoltabili è stato tra i pionieri del podcasting in italiano e oggi è leader nel genere true crime, sia tra i podcast gratuiti che tra quelli a pagamento su Audible.

Ma andiamo con ordine, e poi cerchiamo di capire perché l’audio sta diventando il medium del futuro.

I numeri sull’ascolto dei podcast in Italia ci rivelano un mondo in continuo fermento

Il pubblico dei podcast italiani cresce continuamente da anni, ormai. Nel 2019 ha superato i 12 milioni di ascoltatori. In un primo momento, l’Italia sembrava essere impenetrabile dal fenomeno podcasting. Poi, però, nel 2018 è arrivata a occupare il sesto posto in Europa per percentuale di ascoltatori. Infatti, a partire dalla metà degli anni ’10, gli amanti dei contenuti audio sono costantemente cresciuti. Va segnalato, tuttavia, che, nonostante la crescita imponente, ancora oggi il podcast rimane tutto sommato un prodotto di nicchia tra i vari media.

Secondo i dati del 2020, i podcast sono ascoltati principalmente nel nord-ovest del Paese da persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Gli ascoltatori maschi, poi, sono leggermente di più delle ascoltatrici.

Escludendo i programmi musicali, le notizie sono la seconda categoria di podcast più popolare, seguita dagli spettacoli di intrattenimento. Gli ascoltatori di sesso femminile riportano un interesse significativo per i podcast su salute e lifestyle (32%), mentre il business ha attirato circa un quarto dei giovani ascoltatori.

Inoltre, la stragrande maggioranza degli utenti si rivolge esclusivamente a contenuti gratuiti: l’85% degli ascoltatori del 2019. Mentre solo il 4% ascolta esclusivamente podcast a pagamento.

Dimmi su quale piattaforma lo ascolti, il podcast, e ti dirò chi sei

Se fossimo Clint Eastwood in un film di Segio Leone, potremmo dire che «il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava». Ma qui non siamo nel Far West – anche se, forse, quella al media sonoro sarà la caccia all’oro dell’immediato futuro – quindi ci limitiamo a dividere gli ascoltatori di podcast in due grandi categorie. Anzi, in tre, ma cominciamo dalle prime due, che riguardano i contenuti gratuiti. Quelli che ascoltano i podcast su Spotify e quelli che li ascoltano su Apple Podcast.

Ecco, in Italia, quelli che li ascoltano su Spotify rappresentano la stragrande maggioranza, più di tutti gli altri messi insieme. Il 62% tra tutti gli utenti. Se poi andiamo a guardare tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, addirittura la percentuale sale al 73%.

La terza categoria a cui si accennava riguarda chi ascolta i podcast su Audible e quindi chi usufruisce di contenuti a pagamento. In italia, la piattaforma di Amazon si trova al secondo posto, con il 25% degli ascolti. Seguita da Apple Podcast che si trova solo in terza posizione. Infine, soltanto il 10% degli utenti utilizza Soundcloud per ascoltare i podcast.

Da smartphone o da pc

Ormai, a far da padrone nell’ascolto dei podcast è lo smartphone. Gli accessi a Spotify tramite smartphone hanno superato PC e tablet. Solo a maggio 2019, circa 2,1 milioni di utenti hanno utilizzato Spotify sui propri telefoni cellulari ogni giorno, mentre l’audience media giornaliera su PC è stata di 41,2 mila utenti unici. Nel 2018, oltre due milioni di persone che hanno utilizzato Spotify sui propri dispositivi mobili avevano un’età compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre i 25-34enni ammontavano a 1,7 milioni. Gli utenti con più di 35 anni hanno raggiunto i quattro milioni nello stesso periodo.

I contenuti podcast più ascoltati in italia riguardano soprattutto notizie, attualità, storia. Nella top 10 di ottobre dei podcast più ascoltati, 5 programmi riguardano le notizie, 2 la società e la cultura, 1 la storia, 1 la mitologia e 1 la musica. Il podcast ad argomento storico, in realtà riguarda delle conferenze del noto divulgatore Alessandro Barbero trasformate in contenuto audio.

Se guardiamo alle posizioni comprese tra la 11 e la 20, la situazione diventa più variegata: abbiamo ancora 3 show dedicati alle notizie, 1 al business, 1 alla musica, 1 alla scuola (si tratta di contenuti educativi per studenti), 1 alla scienza, 1 alla tecnologia, 1 ancora alla storia e ancora condotto da Alessandro Barbero. Tra quelli di news, in 11esima posizione compare il Global News Podcast della BBC in lingua inglese.

Se ci concentriamo sui dati Audible, la più importante piattaforma di contenuti audio a pagamento, le tipologie di podcast sono un po’ differenti. A giugno 2020, quindi poco dopo il lockdown, podcast più ascoltati di sempre risultavano essere:

  1. Listen and Learn, di John Peter Sloan (educazione)
  2. La Piena, di Matteo Caccia (true-crime)
  3. Grandi menti a confronto, di Piergiorgio Odifreddi (divulgazione scientifica)

Mentre i podcast più ascoltati durante il lockdown risultavano essere:

  1. Buio, di Pablo Trincia e Luca Micheli (true-crime)
  2. Auris, di Sebastian Fitzek, letto da Adriano Giannini (crime)
  3. Le parole giuste, di Paolo Borzacchiello (crescita personale)

Tra i podcast che Audible segnala come tra i più ascoltati negli ultimi mesi, figurano ancora quelli di Alessandro Barbero, di Piergiorgio Odifreddi e Alberto Angela: tutti a tre a tema divulgativo e con al centro la storia o la storia della scienza.

Molto atteso su Audible, e al momento molto popolare, è anche il podcast di Roberto Saviano, Le mani sul mondo, legato ai temi tipici dello scrittore e giornalista campano.

Possiamo vedere come il genere true-crime abbia tendenzialmente un successo notevole. Tra i pionieri, in Italia, c’è sicuramente la serie Demoni urbani, sviluppata da GliAscoltabili, che ha superato il milione di download e si mantiene, ormai da anni, costantemente nella classifica dei podcast più ascoltati. Sempre GliAscoltabili, poi, propone da poco su Audible (quindi su una piattaforma a pagamento) la serie Lady killer, ancora true crime, anche questa di enorme successo; a conferma di come il genere stia segnando, insieme all’informazione, il mondo del podcasting.

L’indentikit dell’ascoltatore di podcast italiano

Se volessimo utilizzare i dati appena utilizzati più qualcun altro in nostro possesso, potremmo tracciare un identikit molto preciso degliascoltatori di podcast. Nella maggior parte dei casi, si tratta di maschi, bianchi, benestanti, giovani e istruiti. Fruiscono degli spettacoli soprattutto a casa o in macchina e principalmente attraverso lo smartphone. In genere non aumentano la velocità di riproduzione, quindi danno attenzione anche agli aspetti musicale e di sound design. In quanto a piattaforme, l’ascoltatore medio italiano predilige Spotify. In genere, poi, gli utenti ascoltano i vari episodi tenendo una “regolarità mensile” e non “settimanale”. Sono attivi su almeno un social. Hanno Netflix o Amazon Prime Video. Guardano poco la tv (e dunque la pubblicità su questo mezzo). Leggono, però, libri, riviste e quotidiani (specie in digitale) e sono più propensi ad acquistare un altoparlante intelligente come Amazon Alexa o Google Home. Sono interessati soprattutto all’attualità e all’informazione, ma apprezzano molto anche la divulgazione culturale. Non disdegnano la narrazione purché sia legata a fatti reali e soprattutto al crimine (l’incredibile successo del genere true-crime è esemplare). Predilige i contenuti gratuiti ma spesso è abbonato a Audible e, dunque, conosce anche il mondo degli audiolibri. Non si limita all’ascolto dei podcast ma cerca espansioni e approfondimenti altrove sugli stessi temi a cui è interessato.