Podcast che diventano altro: Gli Ascoltabili con Demoni Urbani al FeST! 

Poiché i servizi di streaming proliferano e migliaia di nuove serie invadono le nostre liste, è sempre più difficile produrre contenuti originali e di qualità. Non per niente, da tempi non sospetti, i creatori televisivi si sono rivolti a storie vere, libri, fumetti e articoli per trovare ispirazione: un po’ alla Bridgerton, tratta dall’opera di Julia Quinn, che grazie alla serie TV è tornata a vendere tonnellate di copie. Il discorso si può applicare anche a Inventing Anna, che trae spunto dalla vita reale di quella gran truffatrice di Anna Delvey. 

E oggi c’è un super mezzo in più. Hollywood, sempre avanti anni luce, ha cominciato a trarre idee e produzioni direttamente dal nostro mondo preferito: il mondo dei podcast

Dai podcast al mondo del cinema e delle serie TV 

I podcast di successo creano anche molti colpi di scena per mantenere il pubblico sintonizzato da un episodio all’altro. Puoi ascoltarli in binge-listening, proprio come si fa con le serie TV. E i big di certo non sanno a guardare. Per esempio, alcuni degli spettacoli più in voga di quest’anno, da The Dropout a WeCrashed a The Thing About Pam, hanno ripreso e ricalcato i podcast omonimi.  

I podcast che diventano altro come serie tv sono quindi la nuova frontiera della fruizione – e quindi della produzione – di contenuti. Contenuti del calibro di Homecoming di Amazon Prime, Dirty John di USA Network e Alex, Inc. di ABC.  

Il numero di podcast per la televisione e il cinema, comunque, è destinato a esplodere nel corso dei prossimi anni, in America e, perché no, anche qui da noi. 

Attenzione, però! Non è il podcast che si adatta alle esigenze delle serie tv. Piuttosto, sono le storie e il format a essere così interessanti e coinvolgenti da ispirare anche film e serie tv. 

FeST 2022, il Festival delle serie TV  

Il 23-24-25 settembre 2022, alla Triennale di Milano, si è tenuta la quarta edizione di FeST il Festival delle Serie TV, dedicato alla serialità televisiva contemporanea.  

La celebrazione della serialità è avvenuta attraverso tre giorni di proiezioni ed eventi, nei quali autori, produttori, attori, tecnici, appassionati e chi più ne ha, più ne metta, sono saliti sul palco per raccontare le loro esperienze.  

E che broadcaster! Netflix, Prime Video, Rai Fiction, De Agostini Editore, Warner Bros, Discovery, Disney+ e Sky, in prima fila ad ascoltare. 

Il progetto è firmato da Dude in collaborazione con Triennale di Milano, con il supporto dell’Ufficio milanese del Parlamento Europeo e con il patrocinio dell’APA, l’associazione Produttori Audiovisivi. La cerimonia di premiazione è stata condotta da Edoardo Ferrario,eAurora Leone dei The Jackal

Demoni Urbani nominato nella categoria “Podcast che vorremmo diventasse serie TV”  

Quest’anno, per la prima volta, al festival delle serie TV è stata aggiunta una nuova categoria: podcast che vorremmo diventasse una serie scripted. Tra i quattro candidati, insieme a Il dito Dio (Pablo Trincia per Chora), Ludwig (Storytel) e Les Diaboliques (Chiara Tagliaferri per Storielibere), ci siamo anche noi con Demoni Urbani.  

Perché proprio queste? Beh, probabilmente perché, ognuna a modo proprio, queste serie di podcast stuzzicano la fantasia dei registi. Il dito di Dio si presta a una bella miniserie; Ludwig tratta un caso di cronaca nera così importante e complesso da necessitare di una narrazione, anche visiva, di ampio respiro (anche noi ci abbiamo dedicato un episodio, che trovate nella nostra sezione); Les Diaboliques racconta in un colpo solo sia la storia di Diabolik, sia quella della sua creatrice Angela Giussani – per un doppio piano di narrazione… E Demoni Urbani? Nemmeno c’è bisogno di dirlo.  

Raccogliete i coriandoli, però: non abbiamo vinto. Ma a noi non importa (cioè sì, ci importa ma sappiamo perdere), e anzi ci muoviamo lo stesso in una nuova direzione. 

Demoni Urbani tra poco non sarà solo in cuffia… qualcosa bolle in pentola, ma non vi diremo altro, per il momento (avete dato un’occhiata alla nostra homepage? No? Correte subito!). 

Non solo serie TV: quando i podcast diventano eventi 

Se parliamo di podcast che diventano serie TV e altro, come eventi, non possiamo che citare il nostro Ikaros. Per chi non lo conoscesse, si tratta di una perla nella nostra offerta: abbiamo raccontato le storie dolorose di artisti tormentati, morti spesso giovani e nel dolore, ma che nella loro breve vita hanno regalato al mondo perle musicali di immenso valore. E a raccontarle, queste vite, non poteva che essere Marco Castoldi, in arte Morgan

A partire dai 18 episodi, ognuno dedicato a una leggenda musicale scomparsa prima di poterci lasciare nuovi capolavori – come Amy Winehouse,Dennis Wilson, Jeff Buckley, Ian Curtis, Judy Garland, Mia Martini, 2pac, Whitney Houston -, noi de Gli Ascoltabili abbiamo organizzato un evento pazzesco: Ikaros Night.  

Ikaros Night è stato un evento avvenuto giovedì 17 febbraio presso l’Apollo Club di Milano, alla cui conduzione un duo spettacolo, Morgan e Francesco Mandelli.  

Attraverso le letture, le canzoni e intermezzi alcuni divertenti, altri capaci di riflessione, i due sono stati in grado di restituire al format una nuova identità, che cattura il pubblico attraverso le leve del senso di comunità. 

Vi lascio immaginare in che modo è stato accolto live e in streaming… la folla in visibilio, ragazzi! Per approfondire, potete trovare l’elenco completo degli artisti nei nostri articoli, sia su  Gli Ascoltabili, sia su Cast Edutainment, e il podcast in esclusiva su Spotify. 

Podcast che diventano serie tv e altro 

I podcast non si limitano a inebriare Hollywood e a diventare serie tv, giammai! Ci sono tanti altri esempi interessanti di podcast che diventano altro. Prendiamo Cachemire, per esempio. Il podcast condotto dai due stand-up comedian Edoardo Ferrario e Luca Ravenna si è trasformato, la scorsa estate, in un vero e proprio tour, con date in ogni parte d’Italia, e non contenti, è diventato anche un film – Cachemire summer tour – IL FILM. E dite poco? 

Stando sempre sui podcast che diventano altro, come non citare Veleno? Abbiamo il podcast, la serie TV, il libro… e chi lo ferma, Pablo Trincia? 

Dulcis in fundo, una nostra perla di cui andiamo molto orgogliosi. Demoni Urbani è diventato un libro!  

Demoni Urbani – i mostri sono tra noi è l’unico e inimitabile volume che racconta il male proprio come facciamo noi nel podcast. 

È scritto da Giuseppe Paternò Raddusa, storico autore de Gli Ascoltabili e showrunner della serie insieme a Gianluca Chinnici

Ha fatto la gioia di grandi e piccini (ok, forse solo dei grandi) lo scorso Natale, e se non l’avete già letto, vi invitiamo assolutamente a farlo! E per incentivare, ecco qui una bella foto di ciò che Francesco Migliaccio ha trovato sotto l’albero, lo scorso Natale… 

Il podcast non ha più frontiere 

Eventi, serie TV, video, libri, serie scripted… Ormai è chiaro come i podcast si siano rivelati il mezzo giusto per trasmettere storie. 

Tra l’altro, negli anni i podcast hanno saputo differenziarsi e creare delle vere e proprie tipologie. Da podcast d’inchiesta (come il nostro No Coach, storie di abusi nello sport), a podcast narrativi (come La mia Storia, o Hardcorviale), e ovviamente podcast true crime (Non solo Demoni Urbani, abbiamo anche tanti altri podcast bellissimi, che potete trovare su Audible, come Milano Bandita, Il Mostro o Lady Killer). 

E se ormai anche i brand hanno ufficialmente sdoganato il podcast come mezzo fighissimo per veicolare contenuti e fare marketing fatto bene (a proposito, conoscete il nostro podcast dedicato alla transizione energetica, Nora?), e l’edutainment lo predilige nella creazione dei corsi di formazione, che dire? Le strade del podcast sono infinite


Calls di Apple TV+: la serie tv in cui comanda l’audio

La rivoluzione di Calls: un po’ serie tv, un po’ podcast

Nel marzo 2021, una nuova serie tv è approdata su Apple TV+, la piattaforma per lo streaming video di Apple: si tratta di Calls. Rispetto ad altri titoli del marchio, è passata un po’ in sordina, forse proprio per il formato inusuale. Eppure, si tratta di una serie tv di altissima qualità, oltre che di grande interesse per lo sviluppo dei contenuti audiovisivi.

Perché mai parlare di una serie tv su Gli Ascoltabili? A essere precisi, Calls è una sorta di via di mezzo tra un podcast e una serie tv. O almeno questo è il modo più semplice e veloce per inquadrarla. 

La serie si compone di nove episodi da circa un quarto d’ora l’uno, in apparenza slegati tra loro. Ogni episodio consiste in una o più telefonate, di cui si sente solamente l’audio. Ciò che compare a video non sono scene live action, ma i nomi degli interlocutori, i testi dei dialoghi e una grafica in stile “futuristico” che interagisce con il parlato simulando radiofrequenze e non solo. 

Noiosa? Tutt’altro: grazie alla qualità di scrittura, Calls tiene incollati allo schermo. 

La particolarità di questa serie è che, sebbene sia pensata per un supporto video, affida all’audio le redini della narrazione. Per una volta, quindi, il video si sviluppa in funzione dell’audio, e non viceversa. Ciò però non significa che la serie possa essere seguita anche solo ascoltando (come un podcast). La parte visiva in Calls è importantissima, studiata nella sua essenzialità per aumentare l’impatto emotivo. Le grafiche animate di volta in volta rappresentano onde sonore, linee telefoniche che si incrociano, ma anche sospiri, esitazioni, distanze (fisiche o psicologiche) tra i personaggi. È interessante anzi notare come il ruolo dell’immagine muti leggermente da un episodio all’altro.

Nel complesso, viene reso efficacemente il tema della comunicazione oltre il tempo e lo spazio, che fa da fil rouge tra le puntate.

Spazio al sonoro, ovvero spazio all’immaginazione. All’insegna dell’horror

Calls di Apple TV+ prende spunto dall’omonima serie francese scritta da Timothée Hochet e prodotta da Canal+. La versione americana, ampiamente rivista sia sul piano visivo che uditivo, è adattata e diretta da Fede Álvarez

Intervistato sulla nascita di questa serie tv mystery/horror, il regista uruguaiano ha affermato che ha subito accolto favorevolmente la proposta di Apple, perché non capita spesso a Hollywood di poter lavorare su qualcosa di totalmente nuovo.

Ben noto agli amanti del cinema horror (suoi il remake di La Casa e Man in the Dark), Álvarez attinge alle basi del genere a lui familiare per sfruttare tutto il potere evocativo del sonoro e associarlo a un trattamento visivo perturbante. La sfida principale – dice – è stata tradurre in questo particolare linguaggio grafico gli espedienti comunicativi utilizzati abitualmente con film e serie live-action. In più, il regista si è trovato a fare “un passo indietro” rispetto al solito, per fare spazio alla capacità immaginativa degli spettatori.

Un buon equilibrio tra audio e video nel supportare la narrazione è forse il principale punto di forza della serie. Come diceva Ennio Morricone: “Il cinema – la tv in questo caso – è un’arte che coinvolge udito e vista e che solo nella loro democratica parità di fruizione può vedere esaltati i suoi significati”.

Anche il cast di voci conta nomi celebri: Aubrey Plaza, Rosario Dawson, Aaron Taylor-Johnson, Pedro Pascal, Nick Jonas, Mark Duplass, Jennifer Tilly e molti altri.

Il cast vocale completo è stato annunciato soltanto con l’uscita della serie. La registrazione dei dialoghi si è svolta nel 2020, durante la pandemia di COVID-19: all’ascolto non si direbbe, ma gli attori hanno registrato i dialoghi separatamente, ognuno a casa propria a causa del lockdown. A quanto pare, la distanza reale li ha aiutati a entrare nella parte. Ha inoltre favorito un metodo di lavoro dinamico e focalizzato esclusivamente sugli elementi base della produzione: la storia e i suoi interpreti.

Calls, una riflessione su relazioni e comunicazione

Tra le serie tv del 2021, Calls è sicuramente un gioiellino da non perdere. Non solo per chi divora storie del piccolo schermo, ma anche per chi ama i podcast di qualità (o anche i vecchi serial radiofonici): d’altronde, chi meglio di un appassionato di emozioni “in cuffia” può apprezzare un prodotto del genere? Ovvero una serie che può ispirare modalità alternative di trattamento audio/video, e far riflettere sulle possibilità offerte dal mezzo sonoro.

Lo stesso tema della comunicazione, come si diceva, è al centro del concept di Calls. Come spesso accade nel genere horror contemporaneo, infatti, l’elemento paranormale (di cui non riveliamo nulla) è soltanto un mezzo per parlare di un’umanissima quotidianità.

Tra grida, interferenze, silenzi, versi inquietanti, le telefonate raccontano di relazioni guastate o falsate da una lontananza che è emotiva più che geografica. Pezzi di vita tenuti insieme da un sottilissimo filo, quello del telefono, su cui corrono dialoghi colmi di non detto. È qui che emerge il potere della voce, capace di comunicare molto anche senza parlare o senza dire ciò che vorrebbe davvero, solo con un cambio di tono, un gemito, o una risata. Si nota quindi anche l’importanza di attori professionisti per veicolare una buona storia. 

Non sappiamo se e quanto si parlerà di Calls nei prossimi anni, né se è prevista una stagione 2.

In atteso di scoprirlo, ci perdonerete se ci siamo concessi per una volta di parlare di video su Gli Ascoltabili: qualunque contenuto è di nostro interesse, se è di ispirazione per immaginare nuove frontiere dell’intrattenimento! 

Tutti i podcast de Gli Ascoltabili sono disponibili qui