@HOME: “un podcast ci salverà”

Se ne è parlato tanto in ambito entertainment, la quarantena da Coronavirus soprattutto nel primo mese si è accompagnata a un interesse crescente del pubblico nei confronti del mondo dei podcast. Tra conferme e novità presso le piattaforme più seguite, sono stati molti anche gli amateurs che si sono improvvisati podcaster, dando vita a contenuti audio inediti con i mezzi offerti dalle quattro mura di casa. 

Già, perché è stata proprio la casa il nucleo pulsante di ogni attività privata e professionale a partire da marzo 2020: contenitore di tutte le paure derivanti da una situazione di crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti.

A GliAscoltabili siamo ripartiti da qui, dalle nostre case. Abbiamo preso i nostri interrogativi legati a questo periodo, e abbiamo trovato una connessione con la nostra voglia di produrre contenuti anche nelle limitazioni imposte dalla quarantena. Così ha preso vita @HOME – Tecniche di sopravvivenza, una nuova serie di podcast sorta da e per l’emergenza COVID-19.

Chiacchierate in quarantena

@HOME – Tecniche di sopravvivenza deriva dal confronto tra Giacomo Zito, fondatore de GliAscoltabili e due esperti di tematiche cliniche e psicologiche: Stefano Guerrasio, divulgatore e Chirurgo ortopedico all’Ospedale S. Gerardo di Monza e Angelo Maravita, Professore di Psicobiologia all’Università di Milano-Bicocca.

Il progetto ha preso le mosse da una principale constatazione: quella che da un giorno all’altro il mondo a cui eravamo abituati era mutato profondamente, generando una nuova routine quotidiana che nessuno sapeva bene come gestire. Di colpo, la vita di sempre era stravolta, e non si era certi di avere i mezzi sufficienti per affrontarla. Come vivere ad esempio la distanza dai propri cari? O, per contro, l’eccessiva vicinanza data da una forzata convivenza 24/7? E come reimpostare un lavoro solitamente fatto di relazioni dal vivo?

Con il tono leggero di una chiacchierata tra amici, @HOME – Tecniche di sopravvivenza ha voluto fornire spunti di vita vissuta e suggerimenti per affrontare i disagi più comuni derivanti dalla situazione di isolamento forzato. Un talk che ha coinvolto insegnanti, psicologi, artisti, madri e padri di famiglia, personal trainer, medici specializzati in patologie domestiche, imprenditori. Al timone del progetto, per l’appunto, Giacomo Zito, Stefano Guerrasio e Angelo Maravita: i tre conduttori che di settimana in settimana hanno messo a disposizione le proprie competenze ed esperienze personali, arricchendo il confronto coi loro ospiti.

Lavoro, relazioni, dolori fisici e psicologici. I temi di @HOME – Tecniche di sopravvivenza

In ogni episodio della serie, si è affrontato un tema diverso a partire dagli interrogativi più pressanti della nuova quotidianità. Innanzitutto la dimensione lavorativa, protagonista del primo incontro. Interi settori, non di rado legati a modalità produttive e di comunicazione obsolete, si sono visti costretti a stravolgere i propri strumenti per poter sopravvivere. E il digitale si è imposto  ampiamente laddove prima era sfruttato solo in minima parte.

È poi esploso l’uso dello smart working: una piccola rivoluzione in un Paese per molti aspetti ancora figlio della generazione del boom economico, che fatica a scorgere un’operatività efficace in uno scenario che non preveda l’ufficio, gli scambi dal vivo, il timbro del cartellino e le canoniche otto ore. Un cambiamento, quest’ultimo, che se da una parte si è rivelato vincente, dall’altra è stato ed è oggetto di pericolosi fraintendimenti, come ci ha raccontato Massimo Miglioretti, professore associato di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni: “solo in Italia lo chiamiamo smart working, in tutto il resto del mondo si chiama agile working!”. Un’inesattezza apparentemente di poco conto, ma che nasconde una mancata comprensione dell’essenza stessa di tale modalità: l’idea di un lavoro più elastico, più “agile”, per l’appunto. Con un unico scopo ultimo: il benessere della persona. Nelle mani di chi non vi è avvezzo, il lavoro da remoto rischia invece di trasformarsi in un’operatività nervosa e aritmica, che vede sfumare i confini tra vita privata e vita professionale.

Il tema del benessere è proprio il fil rouge delle conversazioni di @HOME – Tecniche di sopravvivenza: nel secondo episodio ci si sposta dal mondo del lavoro per esplorare il benessere familiare, in particolare nel rapporto tra genitori e figli. In famiglia infatti, l’isolamento è diventato “isolamento condiviso”: bimbi piccoli che richiedono sempre più attenzioni, adolescenti che cercano i propri spazi. Tra risate e consigli specialistici, abbiamo fatto tesoro in particolare delle parole dello psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, che tra i suoi interventi ci ha lasciato un’importante testimonianza: quella di ascoltare bambini e ragazzi, dare loro fiducia, per poter innovare le nostre modalità di relazione e costruire una società migliore.

A seguire nella serie, la ricerca del benessere anche in una situazione di isolamento forzato ha toccato i temi degli incidenti domestici, della comunicazione, della gestione dei dolori cronici. 

Oltre a divertenti aneddoti di vita vissuta, abbiamo così appreso utilissime nozioni di pronto soccorso domestico, consigli di mindfulness per la gestione di ansia e mal di testa, tips per una postura corretta: piccole “tecniche di sopravvivenza”, per l’appunto. Per gestire meglio il presente, ma anche un futuro tutt’ora incerto.

Una serie di “prime volte”, un’esperienza che non si esaurisce nell’emergenza

L’esperienza di @HOME – Tecniche di sopravvivenza ha visto nel suo ultimo episodio una sorta di bilancio del periodo di quarantena. Protagonisti della conversazione, oltre al trio di host, Stefania Doria, Psichiatra olistica, e Gianluigi Nasto, CEO di Party Trade – La Fabbrica delle Feste, che hanno fornito spunti positivi su un momento di crisi dai profondi risvolti mentali, fisici, sociali e culturali. Con uno sguardo ad almeno due categorie particolarmente “fragili”: le persone in terapia, e i lavoratori attivi in settori ora totalmente fermi (nello specifico, gli eventi). 

Grazie a @HOME – Tecniche di sopravvivenza, la quarantena è diventata occasione per GliAscoltabili di vivere una serie di “prime volte”: la prima volta che facciamo un talk show, la prima volta che registriamo un’intera serie da casa… e anche la prima volta che un nostro podcast è prodotto sin dalla nascita anche e soprattutto in formato video, per il canale YouTube.

@HOME – Tecniche di sopravvivenza è terminato, ma il valore dei suoi confronti non si esaurisce con l’emergenza Coronavirus. Le “tecniche” suggerite dal podcast vogliono essere una guida e un supporto per la vita di tutti i giorni… isolamento o meno.


Il futuro della corporate communication strategy è nei podcast

Le aziende hanno necessità di comunicare con mezzi efficaci adatti alla creazione di legami. Il podcast è perfetto allo scopo.

Gliascoltabili.it è una piattaforma di podcast indipendente che basa il proprio successo sulla qualità dei contenuti e l’eccellente realizzazione. È certamente il produttore dei migliori podcast in circolazione. L’esperienza dei suoi autori, maturata in ambito radiotelevisivo, è affinata costantemente dal core business della società responsabile del progetto, NoEthicsNoBrand, una vera e propria agenzia di comunicazione. 

Nenb – ci piacciono gli acronimi – realizza progetti di comunicazione basati sulla narrazione e custodisce i brand e i loro progetti gestendo ogni aspetto, dalla strategia alla realizzazione di output come brand identity, immagine coordinata, progetti di storytelling motivazionale e di posizionamento sul mercato.

Insomma, anche noi appassionati di storie abbiamo un business alle spalle che ci permette di produrre podcast straordinari scaricabili gratuitamente.

In questo articolo vogliamo approfondire il legame esistente tra podcast e comunicazione d’impresa e lo facciamo partendo da noi stessi. Esprimerci attraverso la piattaforma di podcast gliascoltabili.it , a quasi un’anno dal suo varo, è stato certamente un grande investimento, solo apparentemente privo di ritorni. Infatti il feedback in termini reputazionali è stato altissimo. 

NoEthicsNoBrand si è subito posta nel proprio contesto di riferimento come soggetto leader nella creazione di contenuti di storytelling anche in formato podcast, dimostrando di saper analizzare la realtà raccogliendo informazioni, dati, documenti, ordinarla attraverso un sapiente lavoro di narrazione orientata a un obiettivo, declinare il risultato in oggetti di comunicazione apprezzati dai clienti. 

Insomma, gliascoltabili.it è diventato uno dei migliori biglietti da visita di NoEthicsNoBrand, facendoci entrare a pieno titolo tra gli interlocutori essenziali per comunicare con i podcast. 

Per le aziende il podcast è un’opportunità. Ma attenzione a scegliere il tono di voce giusto.

Il podcast si sta sviluppando esponenzialmente e le ragioni del suo successo sono le stesse che hanno trasformato il mondo con l’espansione dei social media. Anche i podcast sono infatti contenuti on demand, condivisibili attraverso i social, capaci di intrattenere e, allo stesso tempo, di informare.

Inevitabile che anche questi programmi audio richiedano le stesse attenzioni riservate ai nostri piani strategici applicati a Facebook o Instagram. Generare legami con la propria comunità, infatti, richiede trasparenza e capacità di andare dritti al punto. I nostri interlocutori, dall’altra parte degli… auricolari, non vogliono sentirsi presi in giro e se riconoscono in un’azienda un soggetto affidabile e autorevole, sono disposti ad accettarlo come “broadcaster”. 

In un podcast aziendale pertanto, il confine tra comunicazione pubblicitaria e cultura d’impresa o del settore di riferimento deve essere assolutamente percepibile, altrimenti il pubblico non saprà orientarsi e finirà inevitabilmente per rifiutare il contenuto audio prodotto con mille sforzi. Esattamente come fa sdegnosamente davanti a un messaggio pubblicitario indesiderato. 

Un’altra regola fondamentale per realizzare un podcast aziendale di successo, è trattare i contenuti con grande serietà e rigore nella gestione delle informazioni. Viviamo in un medium – quello digitale – nel quale le fake news sono in agguato e non c’è niente di peggio che offrire un’informazione non verificata per scatenare la legittima reazione di chi dispone di informazioni fresche e aggiornate. Il web in questo non è disposto a perdonare. Diverse aziende, generalmente nel proprio reparto marketing, hanno affiancato al team figure di giornalisti con il compito di custodire la “narrazione d’impresa” e i documenti che ne formano la storia ma, badate bene, non con il compito di foraggiare la stampa o i media tradizionali come farebbe un ufficio stampa, quanto di curare la conformità e correttezza delle informazioni diffuse attraverso i propri mezzi. L’azienda diventa così una vera media company, e il podcast uno strumento a disposizione, che ha necessità di gestire le proprie uscite, disporre di un piano editoriale, verificare il feedback con il pubblico, rispondere alle critiche eventuali così come ai complimenti, eccetera eccetera.

Nel realizzare un podcast per un’azienda dobbiamo individuare un obiettivo. Che può essere, come abbiamo visto per gliascoltabili.it, reputazionale (esperti della narrazione che dimostrano, con stupendi podcast originali, la loro capacità di linguaggio), editoriale (storie in formato podcast che affrontano temi vicini all’azienda senza cadere nell’autoreferenzialità). Oppure essere percepiti come leader o semplici esperti in un determinato settore (così quando un’azienda dovrà realizzare un podcast, si rivolgerà aGliascoltabili.it), informare il pubblico sui propri prodotti e il modo migliore di utilizzarli (forse il podcast meno diffuso, dal momento che si pone in atto un piccolo conflitto d’interesse…).

Le aziende insomma comunicano con tutti i mezzi a disposizione, perché sono organizzazioni sociali e agiscono nella comunità generando conoscenza che può quindi essere opportunamente condivisa a beneficio di tutti, proprio come stiamo facendo in questo articolo.

Alcuni felici esempi italiani di podcast per le imprese realizzati da gliascoltabili.it

Trasferire tutta la conoscenza e le competenze che hanno reso un’azienda leader in un podcast, richiede la scelta di una logica organizzativa dei contenuti e di un tono di voce appropriato. NoEthicsNoBrand ha prodotto per diverse aziende podcast con diverse modalità adatte a loro.

Ancor prima che la piattaforma di podcast gliascoltabili nascesse, il suo team di autori ha lavorato a stretto contatto con Barilla, la grande multinazionale italiana del food,  per celebrare il centenario della nascita di Pietro Barilla. Era il 2013. Furono realizzate cinque puntate audio narrate e scaricabili direttamente dal sito. Era nato uno dei primi podcast d’impresa. Il lavoro, trattandosi di un committente così importante, e soprattutto per una celebrazione che atteneva al suo fondatore, estremamente delicato. Ma il metodo, da allora, non è affatto cambiato. Una lunga intervista con Luca Barilla, uno dei figli, ha permesso di far emergere i valori importanti che hanno guidato l’impresa sino ad oggi, oltre che a scrivere una pagina importante della storia Barilla in forma di podcast. 

Un progetto realizzato anche in lingua inglese che, circa tre anni dopo, ha ispirato un’altra grande azienda italiana a realizzare una serie di podcast sul tema dell’energia: ENI.

Il nostro team, affiancato dalla newsroom di Eni formata da esperti e giornalisti, ha realizzato e continua a produrre podcast sull’energia ogni mese. Spaziando da temi attinenti al business di Eni (fa praticamente di tutto), a temi che di fonti di energia hanno poco a che fare, magari più attinenti all’energia delle persone!

Divulgazione, informazione, sensibilizzazione su temi importanti per il futuro del nostro pianeta, sono gli argomenti trattati dai podcast che realizziamo per il colosso dell’energia. Ad oggi sono più di 70!

Un ultimo e recente esempio di podcast prodotto da gliascoltabili.it è Water & the Hero, questa volta un podcast editoriale che presenta in ogni puntata un piccolo grande eroe dell’acqua: persone normali che dedicano la loro vita all’acqua in tutte le sue forme. 

La struttura è quella di una produzione indipendente, solo che il tema è stato sponsorizzato da un’azienda che sente i temi acquatici molto affini ai propri valori e al proprio business: Kingii International, che produce e distribuisce nel mondo un dispositivo di galleggiamento di emergenza – Kingii appunto – da portare al polso. Con il contributo di Kingii, Riccardo Felici, l’host del podcast, intervista in ogni puntata campioni sportivi, esperti di salvataggio in mare, recordman che corrono con la motocicletta (quella da strada) sull’acqua, biologhe marine che combattono tutti i giorni per la difesa dei fondali marini e della loro biodiversità.

Il podcast aziendale motivazionale: come comunicare al proprio team per allinearlo con efficacia.

C’è infine un ultimo tipo di podcast che le imprese devono considerare per attivare un’efficace azione di allineamento e condivisione degli obiettivi interna. Una volta c’è erano le circolari, poi i video aziendali. Ma tutti peccavano di un difetto: invece di generare intimità, mettevano distanza tra i vertici, i Ceo, e i collaboratori.

Un podcast per il blog aziendale invece fa ascoltare la voce del capo in una veste colloquiale, lo si mette in luce come persona, permette di scoprire la sua personalità e le varie sfaccettature, diventa “uno di noi”, insomma, in un formato talk show che è la forma di intrattenimento sia radiofonica che televisiva più comune alla quale siamo tutti abituati.

Abbiamo visto diverse possibilità con le quali un’azienda si avvicina al podcast come strumento di comunicazione. 

Il nostro team è a disposizione per offrire soluzioni e indicazioni anche per il vostro nuovo podcast aziendale!