Il morbo di Alzheimer è una la malattia che, più di tutte le altre, ribalta la Vita di chi ne è colpito e della famiglia in cui vive, per alleviare questo stato di cose arriva un Bonus che potrebbe supportarle in modo decisivo
In Italia, dati ISTAT della fine del 2024, ben 1,5 milioni di persone sono affette da demenza. Di questo milione e mezzo di persone circa 600.000 sono colpite dal morbo di Alzheimer. Parliamo di una delle malattie più invalidanti che esistano. Una malattia neurodegenerativa e soprattutto progressiva e irreversibile.

Una malattia che, secondo quanto scrive l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, colpisce nel 95% dei casi le persone in età avanzata, in genere oltre i 60 anni portandole ad un lento, graduale ed inesorabile declino di tutte le funzioni cognitive. In genere le aree più colpite sono la memoria, il pensiero logico, il giudizio sulle persone e sui comportamenti per non tacere della capacità di apprendimento che di fatto si esaurisce.
Bonus e salute, cosa succede con il morbo di Alzheimer
Citavamo i numeri, la fotografia, di cosa accade in Italia. Ma parliamo di uno stato dell’arte che oltre al danno sanitario e sociale è un danno economico affatto banale. Secondo una recente ricerca del Censis la stima del costo medio annuo per la gestione di una persona malata del morbo di Alzheimer si attesta intorno ai 70.000 euro. Parliamo ovviamente del combinato disposto dei costi di assistenza informale e formale, del pagamento delle RSA, le strutture residenziali per non tacere dei costi sanitari diretti e dei costi indiretti.

Tutti elementi a cui, ovviamente, un supporto esiguo come la pensione di invalidità civile e la pensione di accompagnamento non possono, se non in minima parte, fare fronte.
E i dati economici lo stanno a dimostrare. Una famiglia che vede un proprio componente colpita dal morbo di Alzheimer è sottoposta ad un costo sociale, affettivo ed economico pesante. Ma non solo. Il costo in questione si aggrava ulteriormente se non si riesce a garantire l’assistenza direttamente o tramite una badante dovendosi rivolgere ad una RSA.
Ma a tal proposito arriva una sentenza della Corte di Cassazione. Una sentenza secondo la quale il costo del ricovero presso una RSA, deve gravare per interno sul Servizio Sanitario Nazionale. Ad oggi il costo, sempre secondo stime accreditate, prevede che il 75% dei costi è a carico delle famiglie delle persone ammalate