Forfettari nuovamente nel mirino del Fisco, partono accertamenti finanziari destinati alle Partite IVA.
Il problema stavolta è l’accesso al regime forfettario. Il Fisco controllerà oltre 4 mila Partite IVA che potrebbero non avere le carte in regola per appartenere al regime più vantaggioso. Se così fosse scatteranno sanzioni e il passaggio automatico al regime ordinario.

Chi apre una Partita IVA ambisce al regime forfettario perché propone diverse semplificazioni nella gestione delle tasse e della burocrazia. Possono aspirare ai vantaggi del forfettario le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Il beneficio più grande è la tassazione al 5% per i primi cinque anni di attività, poi si passa al 15%.
Per accedere al regime agevolato bisognerà avere ricavi o compensi totali entro 85 mila euro. Altri vantaggi sono l’esonero dal versamento dell’IVA, l’esonero da vari adempimenti come la registrazione delle fatture emesse, il calcolo anticipato delle imposte da pagare. I controlli che il Fisco avvia sui forfettari sono numerosi e molto frequenti. C’è la verifica del pagamento delle tasse, della dichiarazione dei redditi e dei requisiti di accesso al regime agevolato. Nello specifico le ultime verifiche verteranno sui ricavi, i conti e i movimenti finanziari delle Partite IVA.
Come funzionano i controlli per i forfettari
Gli accertamenti scattano quando il Fisco ipotizza irregolarità nell’accesso al regime forfettario. Da precedenti controlli sarebbero emersi numerosi superamenti del limite dei ricavi di 65 mila euro con riferimento al 2021. Oltre questa soglia si usciva dal regime agevolato. Secondo incroci di dati, alcuni contribuenti avrebbero superato in un anno 90 mila euro di entrate.

I controlli hanno riguardato l’andamento dei conti correnti, le spese con le carte prepagate, i bonifici e la disponibilità patrimoniale del 2021. Per evitare di commettere errori hanno confrontato i ricavi degli stessi soggetti nel 2022. Questo per evitare contestazioni legate a giustificazioni come una vincita o il riscatto di una polizza per dare un senso all’elevata entrata.
Escludendo casi fortuiti, il Fisco ha individuato i contribuenti che hanno beneficiato impropriamente del regime forfettario. Ora i colpevoli rischiano di pagare una sanzione con interessi e il passaggio diretto nel regime ordinario. Le verifiche continueranno e non verteranno, come detto, solo sui conti bancari.
Lente di ingrandimento puntata sui movimenti di denaro in entrata e uscita, sulle carte prepagate, sulle fatture emesse. Chi riceverà una contestazione potrebbe dover anche affrontare diversi obblighi sospesi come il pagamento dell’IVA, le liquidazioni periodiche, la tenuta della contabilità, tutti adempimenti richiesti nel regime ordinario.