Bancarotta, finalmente le nuove regole: chi finisce in galera e chi si salva

Cambia tutto in materia di bancarotta fraudolenta: ecco cosa succede secondo la sezione penale della Corte di Cassazione, scopriamolo subito

La bancarotta fraudolenta patrimoniale è un reato disciplinato all’articolo 216 della legge fallimentare che si configura in diversi modi. In primo luogo, se l’imprenditore fallito ha distratto, occultato, dissimulato, distrutto o dissipato in tutto o in parte i suoi beni, al fine di pregiudicare i suoi creditori o di percepire un ingiusto profitto per sé o per altri. Adesso in materia di bancarotta cambia un po’ tutto, grazie alla sentenza n. 23155 del 2025 della V Sezione penale della Corte di Cassazione. In questa breve guida, ti spiegheremo in modo chiaro cosa è successo, chi si salva e chi finisce in carcere. Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo per non rischiare di commettere questo tipo di illecito senza nemmeno rendertene conto.

bancarotta
Cosa cambia in materia di bancarotta: la decisione della Cassazione-gliascoltabili.it

La Corte ha stabilito, con la recente sentenza, che il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale necessita il pericolo concreto, ovvero il depauperamento dell’impresa e un effettivo rischio per la conservazione del patrimonio. Andiamo più nel dettaglio.

Bancarotta fraudolenta: ecco cosa cambia e chi rischia

La Cassazione si è di recente pronunciata proprio sulla natura giuridica di questo specifico reato, precisando che, essendo un reato di pericolo concreto, la natura giuridica “si riverbera anche sulla configurazione dell’elemento psicologico”. Il giudice, quindi, è sempre tenuto a verificare l’offesa effettiva subita dai creditori, costituita dalla concreta messa in pericolo dell’integrità del patrimonio dell’impresa – garanzia dei creditori. Il reato si configura non in base all’impoverimento del patrimonio dell’impresa, ma sulla base del vulnus, ovvero del danno, anche solo potenziale – se idoneo a danneggiare le aspettative dei creditorial patrimonio dell’impresa. Non conta tanto quanto è stato dissipato, occultato e via dicendo, ma l’aver utilizzato in modo illecito ciò che rappresentava una vera e propria garanzia.

la cassazione si esprime
Bancarotta fraudolenta: i giudici hanno deciso-gliascoltabili.it

Quindi, in conclusione, secondo i giudici di ultima istanza, ciò che configura il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale è il danno arrecato all’attesa dei creditori, come conseguenza dell’impoverimento del patrimonio dell’impresa. Per quanto riguarda l’elemento psicologico che deve sussistere al momento della commissione del fatto, secondo la Corte si tratta del dolo generico.

Ovvero, quando chi commette il reato sa di stare commettendo un illecito, pur senza avere uno scopo particolare. Per questo motivo “non è necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, né lo scopo di recare pregiudizio ai creditori, ma è sufficiente la consapevole volontà di dare al patrimonio sociale una destinazione diversa da quella di garanzia delle obbligazioni contratte“, ha statuito la Cassazione con la recente e fondamentale decisione.

Gestione cookie